La cura di sé: istruzioni per l’uso.
“Una mela al giorno toglie il medico di torno” recita un detto popolare che raccoglie i significati di prevenzione ed equilibrio. Forse lo abbiamo sentito dire alla nonna, tanti anni fa, quando il suo significato intrinseco, in realtà, risultava essere diverso da quello che gli possiamo dare oggi.
Un tempo non esistevano particolari problematiche relative a sovralimentazione e quindi 1 mela risultava la giusta quantità a cui tutti potevano avere accesso e le coltivazioni non-intensive permettevano di avere a disposizione frutti di qualità, non trattati chimicamente.
Così mangiare una mela diventava una sana abitudine che permetteva di saziarsi e di assumere i nutrienti in vitamine e minerali contenuti in ogni sua parte, buccia compresa.
Oggi, invece, il vecchio proverbio più che altro rappresenta un monito affinché si mangi frutta e verdura e affinché una mela rappresenti la possibilità di sostituire un cibo preconfezionato che i supermercati hanno contribuito a rendere sempre più presenti nelle nostre dispense.
Negli ultimi anni abbiamo smesso di dar credito alla saggezza popolare e a credere alla tv e alle pubblicità.
La scuola, giustamente, ci ha insegnato la storia e la geografia, la grammatica e la letteratura, le scienze e la matematica, l’educazione civica e fisica ma è servita a poco nel farci comprendere cosa serviva al nostro corpo per funzionare al meglio. La “famiglia del mulino bianco”, impostaci dalla tv, per anni è stata il modello di salute e felicità a cui abbiamo ambito.
Oggi viviamo in una società in cui le malattie del benessere rappresentano la prima causa di morte (sì, anche più del Covid-19) e abbiamo allungato l’aspettativa di vita ma abbiamo creato una generazione di persone medicalizzate che richiedono cure ed assistenza.
Chi di noi ha mai seguito un corso di educazione alimentare? In che modo la nostra società si è impegnata per promuovere una cultura del movimento e dell’attività fisica? Qual è la figura professionale che può aiutare a mantenere lo stato di salute?
Purtroppo, non esiste un manuale di istruzioni che raccolga i comandamenti per vivere in salute ma se raccogliamo gli insegnamenti ereditati dalla saggezza popolare e li integriamo con le più autorevoli e recenti scoperte scientifiche possiamo trovare una rotta capace di condurci ad una vecchiaia serena.
“Se fossimo in grado di fornire a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico, né in eccesso né in difetto, avremmo trovato la strada giusta per la salute” diceva Ippocrate, il padre della medicina, nel IV secolo a.C.
L’epigenetica, negli ultimi decenni, ha ampliato il significato di genetica e chiarito come fattori ambientali ed abitudini possono influenzare il nostro DNA e la nostra salute. Le nostre scelte, quindi, diventano la prima discriminante per assicurarci la possibilità di vivere al meglio le nostre vite, fino alla fine degli anni.
Le nostre scelte sono anche determinanti per lo stato di salute della nostra Madre-Terra e della società in cui viviamo. Esattamente come un patrimonio genetico viene ereditato dalla prole, le nostre abitudini verranno ereditate dalle generazioni che verranno dopo di noi e se non saremo capaci di adottarne di giuste, la nostra specie diventerà sempre più debole e avrà sempre più bisogno di cure e assistenza.
Le centinaia di migliaia di anni di evoluzione dell’Homo Sapiens hanno permesso di selezionare una grande quantità di funzioni che rendono il nostro corpo il più meraviglioso e incredibile prodigio esistente.
Che la nostra evoluzione non si fermi qui ma che ci permetta di continuare a selezionare le abitudini migliori per la nostra specie… come quella famosa mela al giorno.