Sempre più il volontariato si configura come un’azione non solo importante di per sé, ma addirittura indispensabile al giorno d’oggi, perché spesso arriva dove non riesce ad arrivare la mano dell’amministrazione pubblica. Se pensiamo alle nostre piccole realtà (ma anche a città più grandi) possiamo notare come moltissime aree comunali non sarebbero certamente quelle che sono senza gruppi associati di volontari che, in modo gratuito e disinteressato, si occupano del luogo. In effetti, soprattutto negli ultimi anni, abbiamo notato un ridimensionamento cospicuo degli interventi che una amministrazione può effettuare nel suo territorio senza togliere altri servizi di primaria importanza; ciò non significa che l’amministrazione non si occupa del suo territorio, ma senza dubbio la frequenza di intervento non è quella necessaria affinché alcune zone siano fruibili. Pensiamo ai parchi comunali, alle aree verdi, ma anche ai fossi, agli argini e a molto altro ancora: soprattutto nei primi due casi, sappiamo che questi luoghi sono frequentati da una vasta gamma di cittadini, inclusi bambini piccoli. Ecco che lì la pulizia deve essere costante e continua, altrimenti l’area risulterebbe non praticabile.

Questo “sopperire”, quando non proprio prendere in gestione lo spazio, è ciò che avviene anche in moltissime zone della nostra città: vengono stipulate apposite convenzioni, dove l’amministrazione si può impegnare a riconoscere piccoli contributi alle varie associazioni in cambio della manutenzione del verde. Ovviamente questi “piccoli contributi” altro non sono che le spese vive che le associazioni devono sostenere per l’acquisto e la manutenzione di macchine tagliaerba e per la benzina necessaria; il lavoro del volontario è invece realizzato a titolo gratuito da chi dedica il proprio tempo libero a questa ed altre attività, conscio che con la propria azione contribuisce, e non poco, ad aumentare la vivibilità del luogo dove risiede.

Non vi sono certo solo i volontari del verde, ma anche moltissimi altri che, in vari modi, contribuiscono alla buona gestione della nostra città e di molte attività che in essa si praticano, prestando la loro opera gratuita singolarmente o all’interno di varie associazioni: penso ai vigili d’argento, alla Protezione Civile, ai Carabinieri in congedo, ai volontari delle varie associazioni di aiuto solidale (Caritas, Borsa di Mary Poppins, Addolciamo l’autismo ecc.), ai volontari della biblioteca, ai volontari negli ospedali e nelle case di riposo, ai volontari che hanno contribuito alla distribuzione delle mascherine durante il primo lockdown o hanno aiutato nella distribuzione della spesa a famiglie in difficoltà, ai membri delle associazioni di quartiere o frazione,  ai volontari delle varie associazioni che organizzano sagre, mostre, eventi ricreativi o culturali, e chi più ne ha più ne metta.

Fortunatamente, quindi, Mogliano può vantare un cospicuo numero di persone che prestano il loro servizio volontario in vari ambiti sociali e comunitari, tutti molto importanti per il benessere della popolazione, e che traggono soddisfazione anche da un semplice “grazie”. Vi sono anche cittadini che, legittimamente, scelgono di non fare volontariato; tuttavia, se vi fossero pochi volontari, ci troveremmo probabilmente con una città meno ricca di eventi, con zone molto meno curate e senza dubbio con un minore fermento vitale.

Da cittadino moglianese il mio plauso va a tutte quelle tantissime persone che ogni giorno decidono di dedicare parte del loro tempo al bene comune, cosa affatto scontata, sapendo di ricevere non un controvalore monetario, ma solo la soddisfazione di sapere che si sono resi utili alla loro comunità, ciascuno secondo le proprie capacità.

Federico Faggian
Nato a Treviso il 02-06-1981. Laureato in Lingue a Ca’ Foscari, specializzato alla SSIS Veneto. Insegnante di spagnolo in una scuola superiore di Treviso. E’ stato presidente del quartiere Ovest-Ghetto e collaboratore de L’Eco di Mogliano; è consigliere di un’importante realtà associativa locale, il CRCS Ovest-Ghetto. Impegnato da molti anni in città nel mondo dello sport, dell’associazionismo volontario e della cultura.

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