Diceva quel genio di Einstein che nella vita c’è solo un indirizzo da mandare a memoria: quello di una biblioteca. Ebbene, considero una delle decisioni più felici della precedente Amministrazione quello di aver avviato l’iter per la progettazione della nuova Biblioteca di Mogliano nel Parco di Villa Longobardi, suggerendo anche una struttura architettonica in piena sintonia con la bellezza del luogo. Il Parco infatti è un bellissimo parco, ottocentesco, con laghetto e grotta e piante secolari, un vero gioiello che campeggia al centro della città, affiancato da Villa Stucky e dal Cinema Busan (altra struttura centrale che meriterebbe di essere valorizzata anche nella sua architettura, assieme all’oratorio). Dunque, per posizione, habitat, respiro, una vera grande opportunità, tanto più necessaria per ripartire dopo tutto questo tempo di pandemia con lo slancio della cultura.
Perché la cultura, intesa nella sua accezione più ampia, sarà sempre più un volano del nostro domani, la fonte di una nuova economia. E la Biblioteca si configura come suo centro nevralgico, struttura stabile e simbolo di riferimento di questo nuovo futuro, proponendosi come punto di incontro, di relazione e di scambio; luogo di formazione e di educazione; centro di ricerca e di approfondimento; spazio ameno dove sviluppare il piacere della lettura e le fonti del sapere storico, letterario, filosofico, scientifico.
Attualmente la biblioteca della nostra città è ospitata in una fetta della scuola elementare “Piranesi”, alloggiata lì dagli anni Ottanta, costretta ormai in spazi angusti, privi di funzionalità e accoglienza, mentre tutto intorno a noi, anche in paesi più piccoli del nostro e di ogni orientamento politico, vivono biblioteche assai più ampie, meglio strutturate, con un nutrito e aggiornato patrimonio librario, ricche di partecipazione, iniziative e fermenti culturali: lì hanno scelto di ben investire per il futuro.
Ecco perché la realizzazione della nuova Biblioteca nel Parco di Villa Longobardi è un’opzione strategica per tutti i cittadini moglianesi, per i nostri giovani in particolar modo: persa questa occasione, la storia locale ce lo insegna, sarà difficile trovarne un’altra di eguale portata.
Ed ecco perché invito l’attuale Amministrazione, che fin dall’inizio del suo operato l’ha subito bocciata, non ben chiarendo con quale altra alternativa la sostituirebbe (tutto è ancora avvolto da una nebulosa), a ripensarci, a ritornare sui suoi passi, come ha fatto per altre questioni. È un appello accorato il mio: ripartite da quel progetto, cari Amministratori, approfonditelo in tutti i suoi risvolti costruttivi, gestionali ed economici, intrecciate un dialogo con l’opposizione che, sono sicuro, saprà portare il proprio fattivo contributo.
Ma non fate una simil-biblioteca, fate una vera biblioteca, all’altezza di Mogliano e della sua gente.
Articolo precedente: La casa delle storie
Mogliano: 5 modeste proposte per ricominciare. n.1