Un contadino inventore, un esperto ortolano, un consumato campagnolo e un giovane bracciante: sembrano i protagonisti di una barzelletta, e invece sono stati questa domenica gli animatori di un evento associativo organizzato dal GAS, Gruppo di Acquisto Solidale di Mogliano Veneto.
La trentina di partecipanti ha raggiunto perlopiù in bici la piccola azienda agricola familiare La Zucca Vuota, in fondo a Via Cortellazzo di Mogliano: lì è stato possibile conoscere le pony e le caprette, ma l’attrazione principale sono state le varie tappe del giro panoramico di quei due ettari di alberelli, erbe e file di ortaggi.
Prima di partire, la presentazione della chicken-tractor (una larga gabbia per due galline, resa semovente da un paio di ruote e accogliente da una casetta alla sua sommità) e dell’agrobici (una bicicletta trasformata in un aratro “a gambe” da una sapiente mezz’oretta di saldature).
Poi, una passeggiata di fianco alle coltivazioni biologiche, con la spiegazione delle varie tecniche usate non solo per respingere le odiose “imeghe” ma anche per preservare la biodiversità e nutrire le api: vaste zone di terreno smosso separate da strisce di erba alta, con l’aggiunta di sovesci floreali.
Segue il paesaggio gnomico costruito dall’ormai decennale Compagnia Zappa e Rastrello, una federazione di ortolani biologici depositari di trucchi ingegnosi (come le bottigliette spaventa-talpe) e di grandissima cura per le “gombinette” di asparagi, fave, cappucci…
Il ritorno passa per il Bosco Zero, che l’associazione APIO e il gruppo dei Ribelli all’Estinzione di Mogliano hanno piantumato a novembre scorso: e poiché purtroppo noi cittadini ormai conosciamo più le marche di auto e vestiti che i nomi delle piante, ecco una visita guidata a questi giovani alberi e arbusti autoctoni, come salici, prugnoli, sanguinelle, palle di maggio.
Ecco infine delle falci, e ‘el nono Gueri’ che insegna come “batterle”, come affilarle e (soprattutto) come usarle correttamente senza fare fatica né affettare gli astanti, e racconta dei bei vecchi tempi in cui in cinque, in poche ore, si tramutava un campo d’erba in un mare di mari (le file di erba tagliata), pronti a finire nel tésa, il fienile.
Piove: e chi si ferma a pranzo ha sopra di sé il telo della X-Serra, la comoda sede operativa autocostruita dai Ribelli all’Estinzione, con tanto di pavimento in bancali e pareti rifilabili. Il tavolo è grande, il cibo condiviso da tutti, la convivialità è piacevole; e intorno ai commensali gli scaffali dell’EcoScambio, pieni di libri, suppellettili, utensili e vestiti come nuovi che aspettano una seconda vita.
Dopo il dolce ed il caffè c’è chi deve andare, magari passando dal gazebo della verdura per comprare asparagi e uova a chilometro zero; ma c’è anche chi resta, perché c’è un dibattito in programma, c’è un mondo da salvare e i giovani moglianesi chiedono aiuto agli adulti, perché oltre all’energia e alla fantasia servono credibilità ed esperienza. Il supporto c’è, i pareri pure, comincia a prendere piede l’idea di una campagna di disinvestimento dalle banche fossili di Mogliano, per colpire i grandi inquinatori nel portafoglio e dare un nuovo valore etico ai risparmi delle famiglie, si parla di BancaEtica come valida alternativa alle banche sporche.
Infine, ci sono i saluti e le strette di gomito: c’è chi torna a casa di corsa approfittando della tregua meteo, e chi ha da sistemare la X-Serra, pulire le stoviglie e dare da mangiare alle pony.
Di una domenica idilliaca in un luogo ameno restano molte curiosità da raccontare agli amici, l’idea di una giusta lotta per un futuro migliore, ma soprattutto tanta, tanta soddisfazione.
E la consapevolezza che, eventi come questo, li faremo più spesso.