Da molti anni il Comitato a difesa delle ex Cave di Marocco e il Forum “Salviamo il Paesaggio” si battono per salvaguardare l’area naturalistica per eccellenza di Mogliano (in questi ultimi mesi hanno promosso una petizione che ha già raccolto oltre 5.000 firme per farne il Parco della Biodiversità).
Perché è così importante questa battaglia? E perché i cittadini si dimostrano così interessati?
La risposta è molto semplice: perché le ex cave ci indicano la strada per il futuro.
Ci parlano cioè dell’identità nostra e della nostra città, se Mogliano potrà diventare un “polmone residenziale verde” all’interno della città metropolitana o si farà, con una costruzione dopo l’altra, appendice periferica di Mestre, come a suo tempo avevano già macchinato un po’ di politici della nostra Regione.
Molti cittadini della cintura veneziana hanno scelto di trasferirsi a Mogliano proprio per le sue caratteristiche, quella di essere una cittadina che si distende nel verde, spesso impreziosita nel suo nucleo urbanizzato da giardini e orti, e che gode di una favorevolissima posizione territoriale, a metà strada fra Venezia e Treviso e al centro del quadrilatero Venezia-Treviso-Padova-San Donà, con una popolazione che oscilla intorno ai tre milioni di abitanti.
Le ex cave trasformate in Parco della Biodiversità diventerebbero, in questo contesto e prima di tutto, lo spazio privilegiato per il tempo libero dei moglianesi, con possibilità di lunghe e belle escursioni in bici o a piedi a contatto con la natura più autentica, luogo eletto per la formazione dei bambini (una vera e propria scuola all’aperto) ma anche area di richiamo per i cittadini della città metropolitana, trampolino di lancio di una nuova economia per la nostra città, sede di attività umane e sportive fondate non più sul consumo ma sulla relazione e il rispetto del paesaggio.
Tutti i firmatari sono ora in attesa delle decisioni dell’Amministrazione comunale: sarà la volta buona? Si potrà capire se la scelta andrà in questa direzione? Si potrà finalmente istituire un competente e autorevole gruppo di lavoro capace di progettarne un’evoluzione che coinvolga anche la città metropolitana e, a livello di finanziamenti, la Regione, il Governo e la Comunità Europea, in questi tempi di transizione ecologica?
Il Comitato e il Forum fanno sapere che l’Amministrazione dovrebbe presentare in queste settimane il “Piano degli Interventi” che dovrebbe far luce sui destini di questa nostra preziosa oasi. Più che mai è il momento di tenere le orecchie bene aperte e lo sguardo lungo, quello che rinvia al nostro futuro.