Con nota del 25/05/2021 gli uffici scolastici regionali a seguito di quanto definito dal MIUR hanno inviato ai vari plessi le indicazioni per la chiusura dell’anno scolastico in relazione a saggi, momenti di incontro finali, saluti con i genitori e gli insegnanti soprattutto per le scuole del primo ciclo.

Nel rispetto del distanziamento, preferibilmente all’aperto e con le mascherine sono stati possibili momenti finali in un anno che ha davvero tanto da raccontare.

Personalmente ho avuto la fortuna di partecipare al momento finale organizzato dalla scuola frequentata dalla mia ragazzina di 11 anni, classe 5, ma la situazione è stata la medesima ovunque compresa la scuola media dove ci sono stati anche i saggi del corso musicale in presenza. Avevo consapevolezza di quello che si stava generando, già nell’ultimo Consiglio di Istituto la nostra Dirigente Scolastica aveva letto le indicazioni ministeriali per le chiusure d’anno ed era stata accolta da un entusiasmo contagioso e festoso. Quello che non sapevo è cosa dal punto di vista emotivo, avrebbe generato quella circolare.

Tutti si sono messi in moto: si è diffusa una energia senza eguali. Nella scuola all’era del covid pian pianino abbiamo fatti passi importanti verso il pre-covid, messo delicatamente da parte ma solo per un po’. Non è stata necessaria nessuna preparazione, tutto è accaduto naturalmente. Sono stati rispolverati strumenti musicali, casse audio, costumi, attrezzature che sono le insegnanti sanno predisporre, ed è stata festa.

Il momento finale a cui ho partecipato io è stato scandito dalle note dei Queen (che io adoro): We will rock you! 150 ragazzine e ragazzini ben distanti, all’aperto e con indosso la mascherina hanno ritmato con appositi tubi (i tubi che si usano in piscina per galleggiare tagliati a metà) tutta la canzone e salutato le classi quinte che si accingevano ad un nuovo percorso.

Definire tale momento bello è riduttivo: è stato liberatorio, carico di energia, pieno di vita!

Ricordo tempo fa a settembre quando si parlava del ritorno a scuola con una consapevolezza differente e un numero di contagi in crescita. Qualcuno a cui volevo un gran bene mi aveva detto che la scuola non sarebbe stata più la stessa, che non saremmo più tornati indietro, che ormai sarebbe stato sempre così.

Non sono mai stata concorde.

E infatti… dopo un anno quasi completamente in presenza su cui nessuno avrebbe scommesso, abbiamo chiuso in presenza, con momenti finali di gioia ed emozioni forti.

La scuola non vedeva l’ora di tornare ad essere quella che è: un insieme di emozioni dettate dal desiderio di stare, imparare insieme. Mi piace pensare che le parole che più di tutte hanno accompagnato questo anno scolastico siano due: resilienza, per aver saputo con intelligenza accettare nuove modalità educative temporanee, nuovi modi per stare insieme; resistenza per aver resistito a tutto e al momento opportuno mostrato quello che è si è per davvero tornando a splendere.

Dominga Fragassi
Donna lavoratrice presso un’azienda della grande distribuzione dove coordina l’area Marketing e Comunicazione. Da anni impegnata in diverse associazioni del territorio in ambito sociale e culturale, in diversi comitati genitori e attuale Presidente dell’istituto comprensivo N. Mandela di Mogliano. Tra i tanti progetti attivati “RispettiAMOci,” un percorso di educazione alle buone pratiche delle relazioni messo a punto al fine di contenere le forme di prevaricazione, discriminazione e bullismo fra ragazzi e ragazze degli istituti comprensivi di Mogliano.

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