Angoscia, frustrazione, rabbia, paura…per chiunque sia informato sull’attuale crisi climatica ed ecologica, questi sentimenti sono qualcosa di quotidiano.

Angoscia e paura, perché gli eventi meteo estremi delle ultime settimane (ondate di calore, trombe d’aria, grandine) sono eventi sempre più frequenti e – la scienza ormai non ha più dubbi – sono destinati ad aggravarsi, perché causati dalla crescente concentrazione di gas serra.

Frustrazione e rabbia, perché i governi hanno fallito ad affrontare l’emergenza climatica, e tutto ci suggerisce che pure nelle riunioni del G20 il tema sarà trattato con la consueta superficialità, le consuete buone parole vuote e i consueti impegni irrealizzati.

Le azioni di Extinction Rebellion Italia (“Ribelli all’estinzione“) di questo venerdì mattina miravano a condividere questi sentimenti, sentimenti di persone comuni, e anche molto diverse tra loro: hanno espresso preoccupazione, chi per il mondo in cui vivranno i propri figli, chi per le ingiustizie e le sofferenze che rischiano di dilagare, chi per i sacrifici che personalmente dovranno affrontare nei prossimi anni… in tutto una ventina di persone, sedute per diverse ore tra le calli di Venezia.

Non si tratta di catastrofisti: innanzitutto perché preoccupazioni analoghe vengono espresse da istituzioni internazionali come l’ONU e da innumerevoli commissioni di scienziati, ma anche perché la speranza di essere ancora in tempo ad agire è feroce, e da questo la contestazione verso il G20; i leader politici infatti si sono dimostrati finora incapaci e/o disinteressati ad intervenire concretamente, per questo Extinction Rebellion chiede l’introduzione di altre forme di democrazia, le assemblee cittadine, dove ogni scelta è l’esito di un processo partecipato e di un confronto profondo tra i cittadini. Proprio su questo tema si terrà una breve simulazione democrazia partecipativa sabato 10 luglio alle 18, presso Campo S. Margherita, a Venezia.

Tutte le azioni si sono svolte in maniera pacifica, tuttavia nei punti più centrali (come piazza San Marco) c’è stato l’intervento delle forze dell’ordine per spostare “di peso” gli attivisti. Altri inconvenienti potrebbero essere le multe, qualora il sedersi sulla strada venisse considerato una violazione del “decoro urbano” come previsto dal regolamento urbano della Città. Questi possibili inconvenienti ci suggeriscono tutta la determinazione che ha mosso questi attivisti e attiviste, disposti a molti sacrifici pur di “non chiudere gli occhi di fronte alla crisi climatica”.

Samuele Campello (Ribelli all'Estinzione-Mogliano)
Mi chiamo Samuele, ho 20 anni, vivo a Mogliano e sto frequentando la facoltà di ingegneria per l’ambiente a Padova. Ho frequentato il liceo scientifico G. Berto. Da un anno sono attivista nel gruppo Fridays For Future e “Ribelliamoci all'estinzione” Mogliano. Ho iniziato alla scuola media ad informarmi su alcuni problemi ambientali, ma oggi ho capito come essere informati non sia più sufficiente; per me infatti l’attivismo è l’unico mezzo per alleviare la mia frustrazione per la spregiudicata distruzione della natura e l’incertezza del futuro.

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