Incontriamo Ferdinando Minello (detto Ferdi), ex assessore alla cultura e oggi sui banchi dell’opposizione in rappresentanza delle Liste Civiche di Mogliano, per capire la sua valutazione sui Piani d’Intervento approvati dall’Amministrazione Comunale. È un giudizio negativo il suo, e lo esprime senza peli sulla lingua, in modo schietto, con un botta e risposta serrato.
Non ti vanno giù questi piani?
No, per niente.
Come mai?
A parte tutte le considerazioni già dette da altri (poca chiarezza progettuale, altro consumo di suolo), non vedo l’interesse pubblico in questi piani.
Puoi spiegare?
In cambio delle concessioni, l’unica contropartita che si vede è una manciata di parcheggi con qualche albero, che peraltro non risolveranno i problemi di sosta della nostra città. Non c’è un ritorno in opere pubbliche, in larga parte si monetizza.
Cioè, si incassano soldi e si mettono da parte.
Sì, più o meno è così.
Potrebbero tornar utili…
Per farne cosa? Già il programma elettorale di questa Amministrazione era vago, oggi lo è ancor di più. Il Sindaco non ha detto niente a questo proposito, non c’è chiarezza. L’unica cosa che io capisco è che questa Amministrazione sta cancellando i progetti di interesse della collettività.
Puoi fare un esempio?
Più di un esempio. È stata stralciata la Biblioteca pubblica, un’opera che avevamo previsto e già finanziato per la sua progettazione nel Parco di Villa Longobardi, un intervento fondamentale per il futuro dei nostri giovani e di tutti i moglianesi. Non c’è un piano per la mobilità lenta, poco o niente si sa delle piste ciclabili. Non c’è un progetto, e forse non c’è neanche l’intenzione di farlo, che tenga conto dell’emergenza climatica, di cosa fare per la sicurezza, il benessere a la salute dei nostri cittadini. Zero idee nel settore educativo, sulla necessità di rivedere il patrimonio edilizio scolastico e le nuove esigenze di risistemazione degli spazi dettata dall’emergenza Covid. E poi sulle ex cave di Marocco, polmone del nostro territorio, nulla si sa ancora sugli accordi fra il pubblico e privato.
Sembra una bocciatura…
Lo è. La verità è che questa Amministrazione procede in modo ondivago, si muove di qua e di là senza un disegno, è molto orientata al privato, magari per raccogliere un po’ di consenso elettorale, un vizio sempre molto attuale. Ma così non si fa il bene di una collettività né, a mio parere, si è altezza delle necessità che le nuove emergenze reclamano per la nostra città. Vorrei anche fare un’altra considerazione, così, per togliermi un sassolino dalla scarpa…
Prego.
Mi è dispiaciuto che in questi due anni l’Amministrazione abbia potuto inaugurare opere di interesse pubblico senza mai fare cenno che a progettarle e realizzarle è stata la precedente Amministrazione di Carola Arena, come ad esempio le piste ciclabili, la ristrutturazione della scuola di via Favretti, l’ex area Macevi e la Piazza del mercato. Oltre alla mancanza di correttezza, prendersi il merito senza averne i titoli non è un segno di stile.