Si comincia alle otto (!) in zona liceo scientifico G.Berto. Gli allegri ribelli appendono il loro striscione sulla rete della scuola e una ventina di intrepidi studenti li seguiranno nel tour biciclettaro.
Si va in piazza Municipio e si circonda la sede istituzionale con un simbolico girotondo sull’emergenza climatica. Gli slogan li conosciamo e anche a Mogliano per merito di questi ragazzi si enfatizza la giornata per l’ambiente. Moltissimi a Berlino, molti a New York, quanto basta a Mogliano Veneto.
Un’oretta a discutere a chiacchierare e un ritorno riorganizzativo di mezzoretta alla base dello skate park. Beh, anche i giovani fanno la pipì.
Poi via in bicicletta verso Zerman. Ci sono anche quattro o cinque spelacchiati lupi grigi, un ciclista della Fiab, un paio dell’Apio, che hanno donato le piante, ne parliamo dopo, una brava dell’associazione Galilei, un tizio che ha la bici elettrica che mi fa invidia e un cronista situazionista. Il resto, una trentina sono giovani, ridono, hanno le borracce e non le bottigliette di plastica e sono così normali e tranquilli che non sembrano neanche veri.
Si passa per via Malombra, oscuro nome per una via bella e riposante che si trasforma in un rodeo acustico appena ci si avvicina al passante. Facciamo tutti battute sul fatto che dovevano fare una cintura verde, difendere la campagna con migliaia di alberi…come no.
Invece i nostri venticinque ribelli parlano e fanno. Arrivati dall’azienda “Le Coccinelle” vengono piantumate venticinque, una coincidenza, essenze (preso nota: sanguinelle, farnie, ligustro, tiglio e non mi ricordo più). Danno una mano Vittorino, Alberto e Anna. Poi arriva Giovanni, il padrone di casa delle “Coccinelle, che hanno offerto il terreno.
Mezzogiorno! Grandi saluti, biciclette e via verso Mogliano, allo skate c’è Federico che li aspetta con i panini. Ciao ragazze e ragazzi.
Sfoglio i giornali. Domani il centro di Treviso é blindato perché le bande giovanili, si scrive “baby gang”, si sono date appuntamento, tra un alcolico e l’altro, per una violenta resa dei conti. Altra gioventù.
Io preferisco i nostri “fioi” in bicicletta. Però, se posso permettermi, ragazzi e ragazze la prossima volta possiamo cominciare a protestare un po’ più tardino? Sulle dieci? Facciamo dieci e mezza?