Tra poco più di un mese il Giorno della Memoria ci aiuterà a comprendere il male assoluto della Shoah. Tutto il territorio sarà impegnato in questa riflessione, in particolare le scuole. Ma c’è un episodio che registriamo e che stride non poco con il significato di questa ricorrenza. Il fatto: da alcune settimane un genitore, un papà, accompagna suo figlio in una scuola primaria di Mogliano indossando un cartello con la scritta “green pass, no grazie, è incostituzionale” con la doppia S stilizzata con i simboli runici delle SS. La scena si ripete puntualmente ogni mattina e ha cominciato a infastidire alcuni genitori, almeno quelli che conoscono il significato della doppia S stilizzata. Peraltro, ciò accade davanti a una scuola che fa parte di un Istituto intitolato a Marta Minerbi, maestra ebrea esclusa dall’insegnamento nel 1938, il cui marito, Alessandro Ottolenghi, anche lui docente ebreo, è stato deportato con lo stesso convoglio di Primo Levi ed è morto ad Auschwitz nel febbraio del 1944. Sappiamo che l’episodio è stato segnalato alla polizia locale, ma difficilmente si potrà fare qualcosa. Ora, siamo anche pronti a discutere tutte le opinioni in merito al green pass, ma un uso consapevole e strumentale di simboli condannati dalla storia, ci indigna profondamente come cittadini, come genitori, come educatori. E qui ci fermiamo.