Super Ginger! una produzione Stivalaccio Teatro che vede protagonista Anna De Franceschi con la regia di Duodorant racconta vita e peripezie di una piccola grande eroina che non molla mai, conducendoci in un viaggio fra scena e realtà scandito dalle emozioni di una clown a tempo pieno. Lo spettacolo è frutto di un “colpo di fulmine”, perché tra Anna De Franceschi e il Duodorant è stato subito amore. E come ogni cosa nata per amore, lo spettacolo riesce a valorizzare l’eccezionale mimica di Anna De Franceschi arrivando a definire un filone teatrale nuovo, quello clow – punk.
La soubrette Ginger vive grandi successi sul palcoscenico ma il clima cambia drasticamente quando la si ritrova nel suo camerino, vittima di una profondissima solitudine, con una pianta come unica amica. Sa essere eroina e antieroina, diva e antidiva, una creatura da cabaret talvolta goffa, perfino sciatta, eppure profondamente umana e autentica. Nel bel mezzo della sua solitudine, quando anche l’affetto dei fan sembra un’eco lontana dell’amore mai ritrovato, arriva un evento che sembra rompere il silenzio nel cuore di Ginger. Da quel momento in poi lo spettacolo diventa delirio, il legame tra la vita e il palcoscenico si allarga a dismisura, il cuore spezzato diventa finalmente arte. L’attesa acquista un nuovo senso e la protagonista scopre i suoi superpoteri. Tra Ginger ed il suo pubblico si crea un’affettuosa complicità, che fa crollare non solo la cosiddetta quarta parete. La capacità di sparigliare le rigide regole che separano il palcoscenico e il dietro le quinte genera uno spazio di identificazione ed empatia, mentre si miscelano atmosfere alla basic – instincts, poesia, fremiti di abbandono e di amore.
Ginger è un clown contemporaneo, la cui figura è lontana dal falso stereotipo di clown per l’infanzia.
Parla a tutti universalmente e, con le stesse tecniche clownesche, attraversa sogni, attese e solitudini all’interno di una cornice dove ognuno può riconoscersi. Niente fiorellini. Niente organetti. Niente palloncini. Ma esplosiva vitalità, carica emotiva e spregiudicatezza.
Anna De Franceschi dona con generosità la sua eccezionale mimica, perché ci vuole grande coraggio per essere clown: significa liberarsi da ogni vergogna per esibirla con orgoglio davanti al pubblico, trasformando in forza scenica quello che, apparentemente, è debolezza. Trasformare l’inconfessabile in strumento di comunicazione.