Il 4 febbraio il coordinamento dei comitati NO INCENERITORE FUSINA ha emesso un comunicato, il cui tema principale era la decisione del Consiglio di Stato, che sostanzialmente sconfessava la precedente sentenza del Tar del Veneto, che aveva rigettato il ricorso degli stessi comitati contro il progetto di realizzazione del mega inceneritore, per un vizio di forma.
Nello stesso comunicato si poteva leggere quanto segue:
“Da ormai troppi giorni si registrano altissimi livelli di inquinamento atmosferico, con gravi rischi per la salute delle persone e in particolare dei bambini. Eppure, la politica e le istituzioni preposte, a cominciare da quelle sanitarie, non stanno facendo nulla di concreto. Come se questa non fosse un’emergenza sanitaria e ambientale. L’inceneritore di Fusina è solo l’ultimo degli impianti e delle opere nocive che vanno quotidianamente a sputare veleni sul nostro territorio. Dopo le richieste di tanti medici, genitori e comitati, dopo le mozioni votate in Consiglio Regionale e nei Consigli comunale di Venezia e Mira, avevamo finalmente ottenuto un tavolo di confronto per avviare i biomonitoraggi; ciò al fine di sapere quale è il reale livello di inquinanti accumulato nell’organismo delle persone che abitano nel territorio metropolitano intorno a Porto Marghera. Una metodologia di indagine fortemente consigliata sia dalla Comunità Europea, sia dall’OMS. Ebbene ad oggi siamo a un nulla di fatto, e per questo motivo abbiamo scritto in questi giorni al Dipartimento di Prevenzione per informare che il giorno 11 febbraio andremo con una nostra delegazione presso la sede veneziana dello stesso Dipartimento a reclamare una risposta chiara e definitiva su quali siano le reali intenzioni della Regione Veneto sul tema biomonitoraggi. E’ chiaro fin da ora che non siamo disposti ad accettare ulteriori perdite di tempo, la situazione è talmente grave che siamo pronti ad agire in tutte le sedi e se necessario anche in forma autonoma”.
Gli stessi comitati hanno poi realizzato un volantino, con l’invito a partecipare alla manifestazione richiamata nel comunicato, dove si può leggere:
“Uno degli strumenti a disposizione degli organi istituzionali per tutelare e garantire la salute pubblica sono le indagini epidemiologiche sulla popolazione. Nel nostro territorio, sebbene sia uno dei più inquinati d’Italia, raramente sono stati stanziati fondi per indagini mirate per capire l’incidenza di certe malattie o l’assorbimento di certe sostanze nocive e, in quei pochi casi, il risultato è stato estremamente preoccupante.
I biomonitoraggi sono tra questi strumenti. Metodi non invasivi e poco costosi che le ULSS e la Regione Veneto possono mettere in campo per valutare le concentrazioni di sostanze tossiche nel nostro corpo e capire quanto l’inquinamento influisca perciò su questo.
Da oltre un anno un gruppo di oltre 60 medici e vari comitati chiedono alla Regione Veneto un bio-monitoraggio sul latte materno e sulle unghie dei bambini per ricercare due sostanze cancerogene come la diossina e i metalli pesanti. Al di là di generici pronunciamenti favorevoli, dei consigli comunali di Venezia e Mira e dello stesso consiglio regionale, e di un tavolo di confronto con la direzione generale dell’ULSS 3 Serenissima, che in un anno ha prodotto soltanto qualche incontro privo di decisionalità, non abbiamo ancora avuto alcun segnale concreto da parte delle istituzioni di volontà di attuare questo progetto di biomonitoraggio.
Ignorare questa richiesta di tutela della salute pubblica diventa oltremodo irresponsabile visto che viviamo in un’area fortemente caratterizzata da numerose ed importanti fonti di inquinamento…
Che ci sia un’emergenza sanitaria nei nostri territori è evidente sia per l’allarme ripetutamente lanciato dai medici, pediatri che continuamente denunciano l’aumento di malattie soprattutto tra i bambini e gli anziani tipiche da inquinamento, sia per il triste record del Comune di Venezia, ai primi posti in Italia per quanto riguarda lo smog e le polveri sottili che in queste settimane stanno raggiungendo livelli drammatici.
Il tutto nel completo disinteresse di Comune, Città Metropolitana e Regione che non attuano azioni strutturali per difendere la salute ma investono in cementificazione, taglio del verde e tanti progetti devastanti.”
“Venerdì 11 febbraio 2022 alle ore 11.00 saremo in Fondamenta Rio Novo, davanti alla Direzione Prevenzione e Salute Pubblica della Regione Veneto per denunciare la mancanza di volontà di ULSS 3 e di Regione Veneto di attuare azioni concrete contro l’inquinamento e per ribadire la richiesta di attivare in tempi brevi i biomonitoraggi.”
Per questo motivo e per sostenere le ingenti spese legali i comitati lanciamo un caloroso appello a tutti i cittadini a dare il loro sostegno, facendo un versamento anche minimo sul CC di Opzione Zero: IBAN: IT64L0359901899050188525842, causale Inceneritore Fusina/Biomonitoraggi.
Comitato Opzione Zero, Medicina Democratica, Assemblea contro il rischio chimico Marghera, Malacaigo, Ambiente Venezia, Ecoistituto Alex Langer, Eddyburg, Cobas autorganizzati Comune di Venezia, Società della cura Venezia, Quartieri in Movimento, Mira 2030, FFF Venezia-Mestre, Forum dell’Aria, Comitato Difesa Ambiente e Territorio Spinea, Marghera libera e pensante, WWF Venezia, Comitato No Grandi Navi, Associazione Valore Ambiente, Associazione APIO OdV, Coordinamento associazioni ambientaliste Mares Mogliano, Associazione nascere meglio Mestre, Casa del Popolo Cà Luisa, Movimento Decrescita Felice – circolo di Venezia- Movimento PFAS-Land