Così per sempre, Einaudi, 2022
L’uomo sulla terrazza è antico quasi come la città che sta guardando. Il suo gatto Zibetto, più nero di tutti i gatti neri, come lui conosce troppe storie. L’uomo è il conte Dracula. Ama la scienza, la fragilità degli esseri umani, e una donna dal viso sempre uguale. Nel 1897 la storia d’amore con Mina Harker non è finita: per chi non è più legato allo scorrere del tempo, nulla può mai finire. Oggi lui sta a Roma, che è una città eterna, e lei vive a Venezia, che è una città immortale. L’eternità e l’immortalità sono due cose diverse, Dracula l’ha capito e Mina no. Sarà pur vero che l’odio è anche amore, ma dove l’amore cerca passione l’odio chiede vendetta.
Giacomo Koch è il nome del conte Dracula quando questa storia comincia. Mina Harker, la donna a causa della quale stava per essere ucciso, è sfuggita alla morte, ora si chiama Mina Monroy ed è lei stessa un vampiro. Il loro gatto Zibetto può arrampicarsi anche per dieci piani e porta alle zampe anteriori due vistosi anelli d’oro, per l’esattezza due fedi nuziali. Questa storia, ambientata oggi tra Roma e Venezia, attraversa i secoli e affonda le sue radici alla fine dell’Ottocento, quando il conte Dracula lascia la Transilvania per trasferirsi in Occidente. È allora che ha preso il nome di Giacomo Koch e ha cominciato a interessarsi alla professione medica, ed è oggi che lavora come anatomopatologo all’ospedale Fatebenefratelli. Attraversando la grande stagione delle scienze, Giacomo ha capito molte cose. La prima è che tutto ciò che scorre è nutrimento, non solo il sangue, per quanto il sangue umano rappresenti ancora il suo cibo preferito. Ha capito che non si può vincere la nostalgia per i prodigiosi limiti dei viventi, e che grazie alla forza di gravità ogni uomo e ogni donna contengono l’universo; sa, soprattutto, che quando nei vampiri scorre il sangue essi diventano umani, e come gli umani sono vulnerabili, possono essere ammazzati. Mina, invece, non ha voluto capire altro che sé stessa, ha vissuto gli ultimi sessant’anni insieme a una donna che il Conte ha ucciso – come, in effetti, ha ucciso tutti gli amori della sua vita – e pensa, per punirlo, di dover distruggere l’unica vera grande passione di Dracula: gli esseri umani. Decide, nella Venezia dove tutto scorre, di aprire un salone di bellezza in cui il tempo non scorra più. Dal salone di Mina chiunque entri uscirà uguale a sé stesso. Per sempre. Così per sempre.

CHIARA VALERIO nata a Scauri nel 1978 è scrittrice, traduttrice e collabora con programmi televisivi e radiofonici.
Ha conseguito un dottorato in matematica all’Università Federico II di Napoli.
Ha scritto romanzi e racconti, tra cui: A complicare le cose, Robin 2007, La gioia piccola d’esser quasi salvi, nottetempo 2009, Spiaggia libera tutti, Laterza 2010.
Ha tradotto Flush di Virginia Woolf, nottetempo 2012.
Almanacco del giorno prima, 2014 è il primo romanzo pubblicato per Einaudi. Per la stessa casa editrice pubblica Storia umana della matematica, 2016.
Del 2019 Il cuore non si vede, Einaudi, vincitore della 46.ma edizione del Premio Letterario Internazionale Mondello, sezione Opera Italiana e proposto per il Premio Strega 2020 da Jhumpa Lahiri.
Del 2020 La matematica è politica, pamphlet sempre edito da Einaudi.
Ha collaborato con «Nuovi Argomenti», «l’Unità», la «Domenica» del «Sole 24 Ore», «Glamour».
Tra le sue altre collaborazioni: «Ad alta» voce, trasmissione di Radio3 e «Pane quotidiano», programma televisivo di Rai3.

Tutti dormono nella valle, Marsilio, 2022
Costanza ha diciotto anni ed è nata in una valle dove il sole sorge tardi e tramonta presto. Il padre, Tiziano, voleva un maschio. La madre, Augusta, voleva una bambola. Incapaci di comunicare, i loro corpi coesistono in una casa gialla circondata da boschi, vecchi riti contadini e nuovi riti industriali, superstizioni, voci di paese, anziane dette “streghe”. Ci sono i campi da lavorare, il cimitero per i morti e la chiesa per chi aspetta il regno del Signore. Il campanile batte le ore con tre minuti di ritardo sul resto del mondo, e Costanza cerca di coprire lo svantaggio scappando, smezzando acidi e dormendo su pavimenti. Macina chilometri lungo la statale in cerca di passaggi per l’altrove. Lo fa con Livia e con Mimì, con Fiorella e tutte le ragazze e i ragazzi come loro. Sono gli anni Settanta, e i loro vecchi non sono pronti a guardare in faccia questa nuova specie di animali. Quando Costanza incontra Claudio – che sa sistemare i denti anche se non è un dottore, inventa storie, nasconde tesori ed è fidanzato con l’eroina – comprende di aver trovato il suo altrove. Non importa se si chiama Roma o Bombay, se si trova in un vicolo di periferia o in una comunità in cima a una collina, così come non importa se ci si ammazza di botte, se i soldi finiscono e le mani invecchiano. Importa solo non tornare nella valle, che non lascia mai in pace e dopo quarant’anni rivuole ancora indietro le sue figlie ingrate. Claudio viene da una grande città piena di rovine e memorie antiche e, non potendo riavere indietro il padre, vuole solo andare via da se stesso. Vuole andare via anche se la madre accetta le sue stranezze, scambiandole per modernità. Così Claudio e Costanza, inconsapevoli del futuro ma impegnati nel presente, cominciano a vivere insieme, e la vita porta avventure, dolori, allegrie e la bambina che oggi racconta questa storia.

GINEVRA LAMBERTI nata a Vittorio Veneto nel 1985 è laureata in Lingue e Culture Euroasiatiche e del Mediterraneo.
Il suo primo romanzo, La questione più che altro, è stato pubblicato nel 2015 per nottetempo, tradotto in francese per Le serpent à plumes , 2017 e in tedesco per l’antologia Venedig, Wagernbach, 2017.
Ha pubblicato racconti su Linus, Colla, Scottecs Megazine, ‘tina.
Ha partecipato ai festival Pordenonelegge, Cartacarbone Festival, La Fiera delle parole
Con Marsilio ha pubblicato Perché comincio dalla fine, 2019 (Premio Mondello 2020)
I suoi romanzi sono stati tradotti in Germania, Cina, Francia, Regno Unito e Brasile.
Scrive per Domani.

La rassegna è curata da quarantaduelinee|circolazione culturale aps con officina 31021 e il patrocinio della città di Mogliano Veneto

Ingresso gratuito nel rispetto della normativa vigente sulla sicurezza sanitaria
per accedere è richiesto il super green pass e mascherina FFP2

prenotazione
all’indirizzo: posta42linee@gmail.com
specificando cognome, nome e recapito telefonico



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