Giovedì 16 giugno alle ore 18, in Piazzetta del Teatro “G. Gaber”, prende il via la seconda edizione di “Aperitivi narrativi”, iniziativa molto apprezzata lo scorso anno per le sue modalità rilassanti e informali di presentazione di vari autori di diversi generi narrativi. Il programma di quest’anno si preannuncia di particolare interesse, vario e ricco di spunti.
Ad inaugurare la nuova stagione sarà il noto scrittore trevigiano Gian Domenico Mazzocato, uno degli autori di storie del “Veneto profondo” più letti e apprezzati, fin dal suo esordio narrativo con l’avvincente romanzo “Il delitto della Contessa Onigo” che lo impose subito all’attenzione del grande pubblico. Ma Mazzocato, autore dotato di grande versatilità e cultura, si è trasversalmente impegnato in altri generi di scrittura, come la poesia, ad esempio, il teatro, la traduzione dei classici, l’opera critica. Con lui avremo modo di esplorare in particolare le sue più recenti produzioni: il romanzo “Il castrato di Vivaldi”, dal fascino particolare; la sapiente narrazione “Ti racconto la Divina Commedia” che sta ottenendo grandi apprezzamenti e diffusione; l’ultima silloge poetica “Il loro nome è già urlo”, altra bella testimonianza delle qualità della sua scrittura.
Il 23 giugno ci attende un altro incontro di rilevante interesse: dialogheremo con Monica Zornetta, giornalista-scrittrice che si è distinta in questi anni per il suo impegno civile e sociale. Ha scritto, tra gli altri, libri di denuncia che hanno incontrato l’interesse di ampi settori della società civile, come: “A casa nostra. Da cosa nostra a Felice Maniero: cinquant’anni di mafia e criminalità nel Veneto”, “La resa. L’ascesa, declino e pentimento di Felice Maniero”, “Ludwig. Storia di fuoco, sangue, follia”. Più recentemente, ha pubblicato insieme a Pericle Camuffo “Alla fine del mondo. La vera storia dei Benetton in Patagonia”: un libro-denuncia (osteggiato, parecchio osteggiato) sulla controversa impresa della Famiglia trevigiana che ha conquistato la Patagonia a discapito della popolazione originaria, gli Indios Mapuche. Monica Zornetta ha scritto per il Gazzettino ed è impegnata oggi con lunghi e documentati reportage per “L’Avvenire”. Insomma, carne al fuoco ce n’è e con lei avremo modo di fare il punto sulla credibilità del giornalismo contemporaneo.
Il terzo appuntamento, giovedì 30 giugno, avrà per protagonista la giovane scrittrice Giulia Rossi, con il suo secondo romanzo “Il club dei perdenti” (il primo, “È così che si fa” ha trovato una buona accoglienza).Il nuovo libro, con uno stratagemma narrativo, consente dii esplorare il passato di un quartetto di ragazzi (Lorenzo, Sara, Giacomo ed Erna) e di indagare sulle loro storie adolescenziali, dove s’intrecciano i temi del bullismo come la scoperta del valore profondo dell’amicizia e la passione bruciante per le parole. Per il protagonista, Lorenzo, è l’occasione per sbrogliare una volta per tutte il passato, riportando alla luce volti, storie e sentimenti da tempo sopiti.
Attualmente Giulia Rossi si occupa di comunicazione e informazione in ambito digitale.
Concluderà questa interessante rassegna, giovedì 7 luglio, un ospite d’eccezione, Maurizio Cecconi, attivo da anni con il suo “Villaggio Globale” nell’organizzazione di mostre d’arte di grande risonanza nel nostro Paese e all’estero, e attualmente ricopre anche l’incarico di direttore del Museo Ermitage in Italia (un ruolo che gli ha consentito in questi mesi di approfondire il ruolo strategico della cultura per la pace). Ma Maurizio Cecconi è stato negli anni Settanta/Ottanta militante politico e Assessore al Comune di Venezia, un protagonista di quella grande stagione culturale che riposizionò Venezia agli occhi del mondo con una serie di eventi (si pensi solo al Carnevale veneziano ritrovato) che ne accrebbero il ruolo di città unica della bellezza e della cultura. Con Maurizio avremo modo di ripercorrere quegli anni così appassionanti e fertili ricordandone i protagonisti, gli artisti, gli aneddoti, i contenuti che li caratterizzarono dando vita a una grande fucina di idee. Un viaggio a ritroso, probabilmente assai utile per il presente.
Un’edizione ricca e varia nei temi e negli argomenti, da gustare sorseggiando un buon aperitivo nel plateatico del Bar Teatro di Massimo e Riccardo. Vi aspettiamo!