Michail Gorbačëv è l’esempio di come siano diversi i modi di pensare e di intendere la realtà tra la Russia e l’Italia (o forse potrei dire l’Europa).
In Italia è amato, rispettato portato ad esempio. È ritenuto un “grande” della politica internazionale.
Lo pensano gli ex comunisti per cui è stato l’ultima speranza di vedere conciliare il comunismo reale e la democrazia.
Lo pensano i media che hanno capito la statura e la caratura del personaggio.
Lo pensano anche gli avversari che lo elogiano perché sconfitto nelle sue ipotesi politiche.
In Russia no.
Non c’è stima per lui a livello popolare.
Anzi.
È uno dei politici più odiati e attaccati.
Non viene mai nominato ed è ritenuto uno dei danni principali che ha subito la Russia nel Novecento.
Se qualcuno pensa che esagero lo invito, quando sarà possibile, a verificare direttamente.
E le persone con cui ho parlato di lui sono tante e certamente di diverse idee e concezioni politiche.
Alla mia domanda “perché?” la risposta era semplice, quasi banale.
“Ci ha tolto il comunismo e non ci ha dato il capitalismo.”
Ci ha dato fame, perdita di prestigio, impossibilità di evoluzione sociale e tante altre negatività.
Grazie a lui abbiamo passato più di dieci anni d’inferno.
Io sono italiano e quindi il mio pensiero è chiaro.
Ho sempre ammirato Michail Gorbačëv.
Ma Michail Gorbačëv mi ha permesso sempre di intendere come per capire un popolo non basta ragionare e giudicare con i propri “metri” di riflessione.
Un Grande del nostro tempo!