Sono entrata per la prima volta nella libreria “Il libro con gli stivali” nella primavera del 2013, le mie attuali ragazze erano davvero molto piccole a quel tempo e avevo l’abitudine di leggere loro storie di tutti i tipi prima della nanna e in vari momenti della giornata. All’epoca le mie conoscenze del settore erano perlopiù date da qualche classico e da favole Disney che le mie figlie adoravano e che leggevo loro ogni sera.
In una sessione serale per genitori, mamme di altri bimbi frequentanti lo stesso asilo mi hanno parlato di un posto a magico a Mestre, situato all’epoca in vai Mestrina che solo dai racconti, dagli aggettivi, dalle parole utilizzate evocava qualcosa di davvero buono.
Ricordo esattamente la prima volta che sono entrata in quella libreria: ricordo di essere rimasta rapita immediatamente e senza troppe difficoltà quel luogo è diventato tappa fissa della nostra famiglia per regali di compleanno, Natale, per coccole fuori programma, per meritate pagelle ma anche strumento per superare momenti un po’ particolari.
Da allora le mie ragazze ed io siamo cresciute tantissimo accompagnate dalle tante parole lette nei libri proposti da quella libreria e dal suo libraio Nicola. Nel tempo ho partecipato a cacce a tesori notturne in quei banchi illuminati solo da torce dove il mistero arrivava sempre attraverso le parole, ho condiviso momenti corali di presentazione di autori, nuovi libri ed infine ho potuto emozionarmi davanti a gruppi di giovani lettori che periodicamente animava la libreria confrontandosi su un universo magico che solo le parole potevano animare.
Da semplice libreria quel posto, che oggi è nascosto nel chiostro dell’M9 a Mestre, è diventato un punto di riferimento per percorsi di formazione, promozione della lettura e sulla riflessione di quanto le storie possano arricchirci e farci sentire meno soli.
Qualche giorno fa sono stata informata che quel posto magico chiuderà per sempre al pubblico con la fine del mese di settembre. Il titolare della libreria, Nicola Fuochi, in un lungo post sui social racconta delle mille difficoltà nel far fronte ad un momento storico difficile unitamente al fatto che il polo dell’M9 è di fatto morto. Pochissime delle attività che dovevano animare il chiostro sono state implementate, il flusso pedonale è praticamente insistente e tutto ciò non permette un equilibrio economico necessario per il sostentamento della struttura. Dopo 16 anni e tantissime storie assaporate, lette, a fine settembre quel posto unico chiuderà le sue porte per l’ultima volta lasciando la città di Mestre priva di un polo culturale di eccellenza e noi orfani di così tanta bellezza.
E’ difficile, per chi come me ama quel posto e a cui deve davvero molto, accettare una simile perdita. Dai quotidiani leggo che in tanti si sono attivati per dare rilevanza alla situazione nella speranza che il comune possa intervenire ed evitare l’irreparabile. Non so cosa succederà nell’immediato futuro so però per certo che la chiusura di una libreria rappresenta una sconfitta per tutti soprattutto per i più giovani.
So che il mio percorso di crescita sarebbe stato più solitario e meno ricco e non sarei la persona che sono senza il lupo Fenris, la piccola ed intelligentissima Melody, senza l’adrenalina di Sette minuti dopo la mezzanotte, senza la dolce Majeken, Lotta combinaguai, Pippi calzelunghe, Mirabel i tre piccoli gufi, piccolo pisello, lupo sabbioso, Agata, Ettore l’uomo straordinariamente forte, il lupo che voleva essere una pecora e il genio di Jimmy Liao.
L’elenco è assolutamente riduttivo…in fondo al cuore spero che la libreria possa continuare il suo percorso e che Nicola possa tornare presto a raccontarci storie emozionati e di infinita bellezza.
Hai ragione, se una libreria chiude è una sconfitta per tutti!