Non poteva mancare all’appello della generosità moglianese l’UNITRE, l’associazione forse più gettonata della comunità, che ormai da molti anni distribuisce sapere e conoscenza attraverso i suoi corsi e le sue molteplici attività. L’Università della Terza Età di Mogliano ha avuto un grande successo diventando una delle sedi più importanti del nord-est (in gara con Cormons) con ben 750 iscritti e 80 insegnanti volontari nell’anno accademico 2019-2020. Una bella soddisfazione per gli organizzatori ma anche un importante indicatore sulla vivacità della cultura partecipata nella nostra cittadina.
Ma prima di iniziare diamo un breve sguardo alla storia dell’UNITRE nazionale. L’idea, partita dalla Francia, trova solide radici a Torino da dove l’associazione si espande prima di tutto nel nord ovest e poi nell’intero territorio italiano tanto che oggi vanta 80.000 iscritti e circa 350 sedi attive. Dal 1975 non cessa di coinvolgere gli anziani in molteplici iniziative obbedendo alla logica iniziale secondo la quale essi sono tutt’altro che passivi, tutt’altro che rassegnati all’emarginazione intellettuale. Quella che era una brillante intuizione negli anni Settanta adesso è una certezza, prova ne sia l’importanza primaria che questa fascia di età riveste nei consumi, nelle scelte e nelle decisioni della società. Sergio Mattarella docet.
E veniamo all’appuntamento con le nostre due eleganti signore. Elsa Caggiani (vuole essere chiamata solo Elsa) è la presidentessa storica dell’UNITRE di Mogliano Veneto mentre Milena Quadrio (solo Milena, ovviamente) è una delle socie fondatrici e fino all’anno scorso l’infaticabile direttrice dei corsi.
Raccontatemi degli inizi. Chi comincia?
Milena
Vado io. Eravamo delle insegnanti democratiche con tutto l’entusiasmo delle neofite ma con noi c’erano anche il preside Fabris e Giacomo Sandri. Volevamo, forse con un po’ di ingenuità, lavorare nelle scuole proponendo contenuti, idee ma abbiamo però capito quasi subito che bisognava creare qualcosa di inedito. Così abbiamo iniziato con tre conferenze nel 1989, poi il gruppo è cresciuto e ci siamo costituiti ufficialmente come associazione con tanto di iscrizione notarile. Agli oltre cento iscritti potevamo offrire sette corsi tenuti da insegnanti volontari e alla fine si consegnava un bell’attestato di frequenza. La nostra prima gita sociale è stata a Portobuffolè.
Elsa
All’inizio il presidente fu Giancarlo Brunello poi nel 1992 arrivo io (sono trent’anni, auguri! ndr). Ero già stata vicepreside al liceo Berto ma questa fu un’esperienza totalmente diversa. L’ha già detto bene Milena, la squadra ha subito funzionato e la crescita è stata esponenziale. Ricordo tutto con precisione: man mano che crescevamo abbiamo cambiato sede fino ad arrivare a quella attuale di via Sciesa, comoda e bella. I corsi furono inizialmente ospitati alle scuole ex Saba poi abbiamo trovato un accordo con l’ Astori che prosegue ancora oggi. Ti ricordo che la nostra associazione è esclusivamente basata sul volontariato e approfitto per ringraziare qui i tanti che ci hanno aiutato in tutti questi anni.
Lei è… ehm tu sei una delle più longeve presidentesse a Mogliano. Dopo ne parliamo. Ora vorrei però un bello spot pubblicitario dell’UNITRE.
Elsa
Allora ti illustro velocemente il programma di quest’anno accademico. Da ottobre prenderanno il via più di 50 corsi di cui una ventina a numero chiuso. Le materie sono le più varie: si passa dalla letteratura alla grafologia, dall’acquerello all’urbanistica. Oltre all’Astori quest’anno abbiamo una seconda sede dei corsi al Centro Pastorale.
Milena
Io invece da quest’anno non sono più la direttrice dei corsi. Non lo dico con tristezza ma, anzi, con sollievo perché non è stato facile incastrare persone ed orari per tante stagioni. Adesso lo fa egregiamente Giorgio (De Conti ndr) coadiuvato da Caterina Ragusa. Ma comunque trovi tutto sul nostro opuscolo. Ce l’hai? (ce l’ho n.d.r.)
Dunque Unitre, università, sapere universale. Solo lezioni o anche qualcos’altro?
Elsa
Ci tengo a dire che noi abbiamo anche e soprattutto una funzione sociale: combattere la solitudine, l’isolamento e l’emarginazione degli anziani. Purtroppo il lockdown ha spazzato via le nostre belle feste di inaugurazione, i nostri pranzi gioiosi, le mostre, le premiazioni dei soci… Per questo durante quel bruttissimo periodo abbiamo adottato anche noi per qualche corso la didattica a distanza (DAD). E comunque non siamo sociali solo di nome. Contribuiamo alla raccolta di fondi per l’Unicef con il laboratorio delle Pigotte. A proposito lo sai cosa sono le Pigotte? (non lo so n.d.r.). Il nostro coro va ad esibirsi nelle case di riposo. Diversi nostri volontari tengono aperta la biblioteca comunale in certi orari. E infine con il corso di lettura interpretata produciamo materiale audio per i non vedenti.
Milena
C’è anche un gruppo che si occupa di teatro ed ha allestito una vera compagnia che si chiama “Gli AmalgamaTTi” (con due ti), simpatico no? Poi vogliamo riprendere le gite, magari anche all’estero, come era una nostra tradizione. Ne stiamo programmando già per l’autunno, poi vedremo. Un’altro nostro vanto è L’Albero della Vita, un vero e proprio periodico che raccoglie contributi scritti dei soci. E pensare che abbiamo iniziato con qualche foglio ciclostilato! Abbiamo al nostro attivo anche dei libri e forse il più bello è quello edito nel 2015 per il centenario della Grande Guerra. Non è vero Renzo?
Ci ha raggiunto Renzo De Zottis, da quattro anni nel direttivo e da oltre un ventennio apprezzato conferenziere nei corsi pomeridiani. Questo mi dà lo spunto per una domanda.
Come scegliete gli argomenti dei corsi liberi o chiusi?
Elsa
Cerchiamo di assecondare le richieste in base a quanti potrebbero essere gli allievi interessati ma poi bisogna naturalmente trovare gli insegnanti disponibili. Non è sempre facile: per esempio ci manca ancora un bel corso di tedesco, nonostante le richieste. Vedremo di riuscirci il prossimo anno.
Già… Sta cominciando l’anno accademico nuovo. Sarà l’anno della ripresa?
Elsa
Lo speriamo tanto. Nel 2020/2021 abbiamo in pratica sospeso tutto, eppure abbiamo avuto ben 350 adesioni di persone che hanno voluto mantenere viva l’associazione e l’anno scorso siamo arrivati a 480 iscritti.
Milena
Non voglio pensare alla tristezza di vedere le aule vuote, alla difficoltà di comunicare con le mascherine, ai diversi iscritti scomparsi a causa del virus… ma siamo ancora qua.
Tocco un tasto delicato. I soldi.
Elsa
Durante il periodo di emergenza non abbiamo chiesto la quota d’iscrizione e quindi le nostre casse si sono svuotate. Adesso aspettiamo con fiducia i contributi che, lo ricordo, si possono fare anche devolvendo all’Unitre Mogliano il 5 × 1000 nella dichiarazione dei redditi. Qualcosa risparmieremo anche grazie alla nuova locazione del Centro Pastorale e del Centro Sociale.
Un’ultima domanda. Come sono i rapporti con le Unitre vicine?
Elsa
All’inizio eravamo quasi una propaggine di Mestre ma poi ci siamo emancipati, rovesciando i ruoli. Ci scambiamo insegnanti con Treviso, abbiamo frequenti contatti con San Donà e con Santa Lucia di Piave.
Milena
Ti ricordo che Elsa è anche consigliere nazionale dell’UNITRE e quindi abbiamo contatti diretti con “colà dove si puote”, per citare il nostro amato Dante.
Faccio un’altra “ultima” domanda.
Sul fascicolo vedo scritto UNITRE della terza età, ma poco sotto c’è “Università delle Tre Età “. Come mai?
Elsa
Qualcuno ha avanzato la possibilità di una possibile discriminazione “lessicale” nei confronti dei giovani e così da alcune sedi del Friuli è uscita questa nuova dizione al fine di coinvolgere altre generazioni. Ho qualche dubbio in proposito ma non è questo il problema maggiore.
Milena
Infatti il vero problema non è il nome ma piuttosto il ricambio generazionale. Ce l’abbiamo anche noi ma per fortuna siamo riusciti ad inserire forze nuove nell’organizzazione. Non è vero Renzo?
Renzo abbozza, mi guarda, io guardo il taccuino degli appunti. Lo chiudo.
Complimenti alle due Fondatrici dell’Università della terza età di Mogliano e a chi ha fatto l’intervista. Gianni Milanese
Ragazze toste ! Tutti i moglianesi dovrebbero ringraziare il loro entusiasmo, le loro capacità, la loro tenacia in questo momento difficile per le Associazioni. Buon proseguimento. Paolo Princivalle.