Martedì 22 novembre, alle 21.00, presso il Centro Sociale in piazza Donatori di Sangue a Mogliano Veneto, si terrà nell’ambito della rassegna “Geostorie 2022” – Mogliano Incontra il Mondo, il terzo incontro promosso dall’Associazione Culturale “Omega aps”, dedicato al lavoro e al grande impegno umanitario che Gino Strada, fondatore di “Emergency”, ha portato avanti per tutta la propria vita.
Nel corso dell’incontro verrà infatti presentato il libro “La migliore cosa che possiamo fare” (Edizioni People, Milano, 2022). Sui contenuti interverrà Marco Vassalotti uno dei coautori[1], intervistato da Maurizio Grazio già Dirigente Scolastico del Liceo “G. Berto” di Mogliano.
Al fine di mettere in risalto i momenti più significativi della vita del grande medico e chirurgo milanese, di ispirazione cattolica, vicino al movimento studentesco negli anni della contestazione, da subito votato alla strada e ai più umili e bisognosi, come Don Gallo, con il quale ha condiviso, benché ateo, momenti tanto personali, quanto significativi, dentro e fuori: “Emergency”.
Laureato in Lettere presso L’Università di Pisa ed esperto di social media e in comunicazione, Marco Vassalotti, noto al grande pubblico per un precedente libro: “Voglio solo tornare a studiare” (sempre edito da People nel 2021) nel quale si è occupato della vicenda dell’arresto di Patrick Zaki[2]. Egli ci propone in questo saggio a più mani il resoconto dei momenti più significativi della propria esperienza con Gino Strada, lasciando la parola diretta al fondatore di “Emergency” dai tempi della sua prima ideazione (nel corso della Marcia della Pace di Assisi del 2002).
Senza tralasciare le successive ed evolutive fasi di un’associazione umanitaria che continua, anche dopo la morte di Gino Strada a combattere per la riabilitazione delle vittime della guerra e assistere milioni di pazienti in tutto il mondo.
Tra i mille ostacoli che non solo i cosiddetti potenti della terra, ma anche i profittatori solidali, quelli che Pascal Bruckner già chiamava, negli anni ‘80, i democratici emofiliaci”[3], creano da ogni latitudine del mondo.
Il resto alla presentazione di martedì prossimo, magari rileggendo o ripensando ad una delle frasi più toccanti scritte da Gino Strada sui drammi dei massacri che avvengono in ogni parte del mondo: “Nella macchina della guerra, c’è posto anche per il mondo umanitario. Anzi, un posto importante, una specie di nuovo reparto- cosmesi della guerra. Far vedere quanti aiuti arrivano con la guerra, quante belle cose si possono fare per questa povera gente. Per i sopravvissuti, naturalmente”. Parole per le quali si consiglia altresì come sottofondo la canzone di Ricky Gianco e Fernanda Pivano in cui citano Gino Strada, mentre parlano dei “Danni collaterali”[4], che guerrafondai, crestatori e crostaioli delle solidarietà salottiere recano nei modi più deprecabili ai popoli del terzo mondo e non.
[1] Tra gli altri figurano firme prestigiose del nostro giornalismo, ovvero: Giulio Cavalli a quelli di Pippo Civati, altresì responsabile della casa editrice “People”, e quelli di Elena Pasquini, Nico Piro, oltre ai membri del “Forum Trentino per la pace e i diritti umani”,
[2] Membro dell’associazione per la difesa dei diritti umani Egyptian Initiative for Personal Rights, con sede al Cairo, iscritto dal 2019 ad master universitario presso l’Università di Bologna, viene arrestato nel Gennaio 2020 dalla polizia del Cairo, con l’ accusa di tramare contro la sicurezza nazionale, sovversione, e propaganda per il terrorismo Non di meno gli vengono contestati alcuni post su Facebook e viene avanzata l’ ipotesi dal governo egiziano che Zaki sarebbe stato attivo all’estero per fare una tesi sull’omosessualità e per tramare contro la sua stessa nazione. Viene liberato l’8/12/2021 grazie alla mobilitazione dell’Italia e di molti altri paesi del mondo.
[3] P. Bruckner: “Il Singhiozzo dell’ uomo bianco”, Parma, Guanda, 2008.
[4] Edizioni de: “ Il Manifesto”, Roma, 2002