Questa è un’intervista seria! Poi vedo la fotografia di Gaia, la cagnolina in braccio ad Andrea Zanoni e sbando. Gaia è una trovatella, meticcia furbetta in bella posa anche nei manifesti elettorali. Lui, l’eletto, è Andrea Zanoni, consigliere regionale. Di opposizione sottolinea. Noi lo abbiamo conosciuto e apprezzato soprattutto per le battaglie ambientaliste e abbiamo, nel finale, una proposta. Cominciamo.
La domanda più importante: come sta Gaia?
Bene dai. Ha messo su un paio di chili. Sta sempre al calduccio, a non far niente. Le piace l’inverno. Sta con Gino. Ah già scusa, Gino è il gatto, era un microbo e ce l’hanno buttato dentro il giardino, una robetta così, adesso…
Parto dagli ultimi giorni. Di che cosa ti stai occupando in regione?
Della cava Morganella e… no, aspetta c’è un caso su cui mi sto dando da fare. Quello di Mauro Pretto. Lo conosci? Lo hanno ammazzato nei boschi di Zovencedo. Non hanno trovato il colpevole. Io sono convinto che l’abbiano fatto fuori dei bracconieri. Ce l’avevano su con Mauro perché era un puro, uno che viveva di e nella natura, era una persona diritta e sicura.
Sembra una storia da Ilaria Tuti, una valle abbandonata, un omicida impunito, un eroe, tu, che cerca una verità nascosta, interessante ma torniamo alla cava Morganella.
Questa è una storia molto più banale. Soldi, schei e fregarsene di tutti. Vogliono scavare ancora, prendersi la ghiaia. A discapito di tutti e con la complicità di molti.
E siamo a due storie. Sono due fatti un po’ distanti da Mogliano però…
No, stai attento neanche Mogliano è così sicura. Se le falde vengono inquinate l’acqua sotto mica sta ferma. E si muove anche il mercurio che c’è dentro. A Preganziol, chiedi al sindaco Galeano, hanno già chiuso un pozzo.
Ahi… Terza storia. Ho la tentazione di tornare a Gaia e Gino. No. Vado alla madre delle domande: dal punto di vista ambientale come sta il Veneto?
Malissimo e non lo sa.
In che senso?
Abbiamo un’aria inquinatissima da vent’anni. Siamo stati condannati dall’Europa due volte, abbiamo un contenzioso con l’Unione Europea. Si calcolano 60.000 morti per questo motivo nella pianura padana. Le leggi che abbiamo non impediscono l’inquinamento, vorrebbero solo limitarlo. E neanche ci riescono.
Già da questo intuisco che non sei propriamente un fan di Zaia .
Zaia è come un sultano… Lui è uno dei responsabili di quanto è successo nel Veneto. Da quanti anni è là? Facciamo l’esempio del prosecco. Lui ha favorito questa coltivazione, facendo arricchire persone, enti, ma di fatto ha favorito una monocultura. Prosecco dappertutto, pianura, golene. E sono seguiti gli sbancamenti. Ma lo sai che per fare un nuovo vigneto a Vidor hanno persino buttato giù i cipressi, quelli per celebrare la prima guerra? L’agricoltura è cambiata, non è più una cultura, siepi, fossi, strope, adesso è un’industria. E lo sai che si usano 18.000 tonnellate di pesticidi e che…
Lo fermo e lo provoco
Non eri entusiasta immagino quando Zaia ha acceso personalmente il panevin di Arcade
E ti ricordo che lui aveva firmato un’ordinanza che proibiva i fuochi all’aperto da ottobre fino a primavera e poi proprio lui “brucia” un mostro largo e alto una decina di metri. Non basta: lo fa in giorni in cui siamo già in zona arancione, oltre i limiti di Pm10 permesso. Non ho parole.
Ma c’erano 10.000 persone ad applaudirlo. Non c’era nessuno ad applaudirti quando hai scoperto una discarica abusiva dalle tue parti, a Paese.
Voi del ILDIARIOONLINE mi avete “preso in giro” per gli stivali verdi e la cravatta. Ero reduce dal Consiglio Regionale e in macchina avevo solo quelli…
Lasciamo stare Soumahoro e raccontaci, non lasciarci in sospeso come prima nei boschi di Zovencedo.
Guarda, possiamo dire che il tutto parte proprio da Mogliano. A chiamarmi è amico un ex direttore delle Generali che lavorava da voi. Passeggia e scopre una collina di rifiuti in mezzo alla campagna. Avverto il sindaco, anzi la sindaca di Paese e sembra quasi che le faccia un dispetto. Saltano fuori gli altarini. Erano là da parecchio con il rischio di inquinare il terreno. Comunque, intervengono i carabinieri forestali e adesso hanno portato via tutto e….. beccano anche i vandali.
Beh, almeno non li avevano immagazzinati in un capannone. La nuova moda. Per poi bruciarlo ovviamente. Capannoni, consumo di suolo, che mi dici?
C’è una bellissima frase anche nel nostro regolamento regionale, il suolo è sacro, la terra bla-bla poi invece la legge è il trionfo delle deroghe. C’è poco da fare, manca una chiara legge nazionale ed europea. Si costruiscono nuovi capannoni e ce ne sono tantissimi di vuoti. Vuoi i dati?
Faccio qualche domanda volante anzi pesante. Una parola: PFAS.
Immagino che il lettore sappia che è una tragedia ambientale che riguarda proprio la nostra terra veneta. Magari non sa però che c’era da vent’anni ed è proprio la commissione europea a scoperchiare il problema. Sai l’autonomia a volte bisogna meritarsela e non solo sbandierarla.
Adesso voglio però l’Andrea Zanoni animalista convinto.
Sono il presidente onorario della LAC (Lega Abolizione Caccia) e ci credo tanto. Mi ricordo ancora quando da ragazzino a 12 anni mio cugino mi ha portato a caccia. Ho visto morire tra le mani un essere tremante. Dai non voglio fare piagnistei ma ancora adesso ringrazio in un certo senso mio cugino.
Finora non l’abbiamo detto, tu sei stato parlamentare europeo e in queste battaglie ti sei speso parecchio.
Quanto spazio hai? Ho un sacco di cose da raccontare. Pensa che sono stato il relatore della legge che proibiva di ributtare in acqua vivi gli squali, le verdesche per capirci, dopo avergli strappato le pinne, una crudeltà assurda. Poi abbiamo ottenuto dopo un sacco di ostacoli, anche nostrani, l’abolizione di roccoli (postazione di caccia utilizzata dagli uccellatori nella regione padano-alpina per catturare avifauna migratoria viva NDR) con l’uso degli uccelli vivi come richiamo, la caccia ai fringuelli e l’uso dell’elicottero per i pesticidi sui vigneti e inoltre, ho fatto da relatore della nuova Direttiva VIA. Una volta a Ischia, di notte, per cercare un registratore con il verso delle quaglie a momenti cado giù da un dirupo di cento metri… e addio ad Andrea Zanoni.
Noi, invece, non gli diciamo addio, gli proponiamo, anzi, di collaborare con “ILDIARIOonline”.
peccato non poter clonare Andrea Zanoni… ce ne vorrebbero almeno una decina… poi mi sento in colpa per il quasi niente (il quasi è per non demoralizzarmi del tutto) che faccio io per l’ambiente. Comunque grazie sempre