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I Rumors sono le notizie che non sono ancora notizie, sono segnali-mormorii-indiscrezioni. Rumori di fondo appunto.
Ed eccone uno che mormora sommesso nella piazza moglianese. Il Centro Pastorale della parrocchia diventerà la biblioteca comunale.
Una notizia che se confermata, ripetiamo se, sconvolgerà la tranquillità politica per qualche mese.
Cominciamo dal sasso nello stagno, lanciato da molti peraltro. Mogliano non ha una biblioteca degna, per carità le persone che ci lavorano sono brave, ma la struttura è quello che è. Al confronto con le biblioteche confinanti (Preganziol, Zero Branco Scorzè) c’è da arrossire. Se poi la confrontiamo con le biblioteche di pari cittadine (Castelfranco, Montebelluna) c’è da nascondersi. C’era il progetto di farne una vetrosissima dentro il Parco di Villa Longobardi (ora Parco della Cultura). Cambio giunta, cambio idea, cambio progetto. Niente da fare.
Ed ecco la notizia. C’è una nuova soluzione. Acquistare il Centro Pastorale della parrocchia e trasformarlo in una nuova prestigiosa biblioteca.
Che dire?
L’edificio è molto bello, sotto c’è un salone spazioso, largo, aperto, adattissimo per una sala lettura rilassante. Altre stanze per attività, laboratori, perfino un ristoro. Centralissima che più non si può.
Una prospettiva affascinante.
Come al solito il paradiso (culturale in questo caso) non è così facile da raggiungere.
Facciamo un piccolo elenco di però in un grande forse.
Uno. Costerà troppo? È un immobile strategico al centro di Mogliano, vorrà dire dissanguare le casse e le tasche dei cittadini?
Due. E l’ex biblioteca? Un altro vuoto a perdere vicino alla ex casa delle bambine? Due costruzioni in abbandono colpevole, ravvicinate e tristi.
Tre. La parrocchia cosa farà? Vorrà ristrutturare l’oratorio con le somme percepite? Lo allargherà sul romantico campetto da calcio attiguo? Per generazioni di moglianesi sarà una piccola-media-grande crisi nei ricordi e nei sentimenti.
Che fare? Un bel dilemma. Scegliere tra una ristrutturazione, sistemare l’esistente o una nuova avventura? Aspettare? Spendere per la cultura? Si certo, ma quanto? Ma come? E inoltre i parrocchiani che ne diranno di questa operazione?
Segue dibattito…
Tra le biblioteche che “danno punti” ( tanti punti) alla ns non viene citata la Fabrizio Dè Andrè di Marcon; sale lettura di quotidiani, riviste, libri e pubblicazioni varie, sala conferenze , musica, teatro e spettacoli vari.Il tutto in un complesso immobiliare “studiato” e poi “realizzato”.
Ecco il punto: “studiare e realizzare”. Quel che da noi è del tutto mancato. A nessuno, negli ultimi 15 anni almeno, è interessato.
“Non è una priorità” e “altro abbiamo a che fare”. Conferenze si; comunicati stampa si; cerimonie corsare…poche; sempre di profilo comunque! ”
“Non li abbiamo visti arrivare” i muratori; neanche l’ombra di pittori,falegnami,decoratori,
architetti ed infine gli “amici della biblioteca”.
Neanche l’ombra di quella passione che nasce, cresce e si sviluppa dalla “lettura”.
È un” isola che non c’è”; se ne vagheggia la possibile realizzazione e… bla..bla..bla.. Sconsolatamente resto fiducioso.
Ps magari far pervenire alla apertura ( ore 9.30) e non a mezzogiorno – per consentirne la lettura a chi di pomeriggio hà altro da fare- Gazzettino e Repubblica- sarebbe opera meritoria per intanto…
Qui da noi sempre e solo “chiacchiere”. Da almeno 10 anni a quanto mi è dato sapete
Nel merito della