“Cuore di mamma e altre storie” è il titolo della mostra di opere di Vilfrido Paggiaro allestita presso la Galleria delle Cornici (Lido di Venezia) da sabato 15 a venerdì 28 aprile 2023.
Vilfrido Paggiaro nasce nel 1952, studia architettura presso lo IUAV di Venezia dove si laurea nel 1976. Tra il 1974 e 1975 frequenta i corsi dell’Accademia Internazionale del Ferro dello scultore Toni Benetton: Appartiene a quella “generazione di artisti figurativi che negli anni Settanta a Venezia iniziano un’avventura espressiva importante per le loro innovazioni” (Assunta Cuozzo).
Negli anni Settanta si avvicina al mondo della grafica sperimentando prevalentemente la tecnica dell’aerografo. In questo periodo realizza opere astratte a monocromo che segnano l’inizio del suo studio sulla forma pura volto a perseguire un’idea di bellezza classica, basata principalmente sull’utilizzo dei rapporti aurei. Nel rigore rappresentativo si innesta in modo sempre più evidente l’elemento irrazionale che si concretizza in esiti ironici o inquietanti.
Negli anni Ottanta subisce l’influenza della Pop Art sia nella sintesi formale sia nelle scelte tematiche, elemento che rimane ben presente ed evidente in tutte le sue opere.
Determinante nella sua carriera è il viaggio in Olanda nel 1990 che gli permette di entrare in contatto diretto con la pittura fiamminga. Questa vicinanza porta l’artista a rivalutare le sue scelte tecniche iniziando ad utilizzare la tecnica della pittura ad olio, tecnica che utilizza tutt’ora rifacendosi alla maniera quattrocentesca, cioè sovrapponendo leggere velature di colori caldi.
Altri due modelli fondamentali che si affiancano alla tradizione fiamminga in questa fase sono Pietro della Francesca e Giovanni Bellini, esponenti della pittura rinascimentale. Del primo recupera il rigore compositivo, mentre del secondo il colore tonale (tecnica tipica dell’arte veneta che si basa sull’azione esercitata dalla luce sulle superfici che colpisce, il tono di un colore può essere definito come la quantità di luce che esso riflette).
Questo suo interesse per il rinascimento lo porta a riscoprire progressivamente il panorama artistico nazionale del periodo tra le due grandi guerre recuperando la solidità costruttiva della forma e del mestiere.
Il periodo dagli anni Novanta fino ad oggi è il periodo di sviluppo del suo percorso artistico. Il critico Rosario Pinto definisce questa fase artistica direttamente connessa alla Nuova Oggettività (una tendenza artistica nata in Germania alla fine della prima guerra mondiale che coinvolse soprattutto la grafica, ma in Italia e in Francia investì soprattutto la pittura) e al Realismo Magico (fenomeno internazionale nato dopo la prima guerra mondiale e che trova terreno particolarmente fertile in Italia) tipico del periodo tra le due guerre, che rielabora in modo personale.
Parallelamente alla carriera artistica, Paggiaro è stato anche docente di Storia dell’arte e disegno tecnico presso il Liceo Giuseppe Berto di Mogliano Veneto.
Le sue opere sono state esposte in diverse mostre in Veneto e in altre regioni: Centro Artistico Piranesi (Mogliano Veneto, TV), Galleria Arte e Arredamenti (Milano), Libreria Editrice Cafoscarina (Venezia), Galleria La cella (Carpenedo, VE), Galleria Arianna Sartori (Mantova), Studio Arte Mosè (Rovigo), Galleria Luigi Sturzo (Mestre-Venezia), Museo Toni Benetton, Villa Marignana (Mogliano Veneto, TV), Galleria Arianna Sartori (Mantova) e Galleria delle Cornici (Lido di Venezia). Le sue opere sono state parte anche di diverse mostre collettive.
Le sue opere hanno riscontrato successo tra la critica che sottolineano l’utilizzo di figure geometriche e l’uso del colore. Rappresenta la realtà “in bilico tra il realismo e la metafisica” come dice Siro Perini.
Non si tratta della prima mostra organizzata presso la Galleria delle Cornici, nell’ottobre 2022 venne allestita la mostra dal titolo “Come fossi Icaro”.