Il prof. Francesco Sottile è uno dei massimi esperti mondiali degli ecosistemi. Insegna Biodiversità negli agrosistemi e Tutela e valorizzazione del paesaggio agrario all’Università di Palermo ed è direttore di un centro di ricerca sull’economia circolare nell’agroalimentare. È particolarmente impegnato per la conservazione della biodiversità, dell’agroecologia e dello sviluppo dei sistemi rurali di piccola scala. È componente di tavoli scientifici presso il Mipaaf (Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali) e partecipa alla scrittura del Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche di rilievo internazionale, collabora da molti anni con Slow Food.
E sarà proprio il prof. Sottile ad inaugurare il ciclo “ECOMONDO. Incontri sulla transizione ecologica” promossi da Slow Food e la Comunità Laudato Sì di Treviso nell’auditorium di Casa dei Carraresi sabato 13 maggio alle ore 18.
Un appuntamento particolarmente interessante per affrontare le diverse tematiche della transizione ecologica sgombrando il campo da equivoci e infingimenti. Nel suo ultimo libro “Dalla parte della natura. Capire gli ecosistemi per salvare il mondo” Francesco Sottile osserva:
“Ci stiamo rendendo conto che in pochi decenni abbiamo distrutto secoli di evoluzione guidata dal tempo e dalla natura. Non abbiamo saputo comprendere la necessità di contenere una crescita smodata e irrazionale, nonostante i segnali di allarme che pure da anni ci erano messi davanti con inequivocabile evidenza. C’è ancora la possibilità di rimediare? Sì, purché si decida di cambiare prospettiva. Dobbiamo accettare il principio che gli esseri umani non possono dominare la natura, perché ne fanno parte. Dobbiamo comprendere il punto di vista del suolo, degli organismi vegetali, della flora spontanea e coltivata, degli organismi animali, della fauna selvatica e allevata, delle risorse naturali quali suolo e acqua. Per riflettere su dove si sia perso l’uomo e come possa ritrovarsi per garantire un futuro a se stesso e al pianeta”.
Sarà un invito a ripensarci e ad agire di conseguenza, seriamente, perché le avvisaglie di questi ultimi anni non ammettono rinvii, ci esortano a cambiare gli stili di vita, più non bastano le toppe per rimediare, occorre davvero trasformare per continuare a garantire la vita con una nuova alleanza fra uomo e natura.
Ci vediamo sabato!