Si conclude mercoledì 17, con due proiezioni alle ore 17.30 e alle ore 21.00, presso il Cinema Busan, la rassegna organizzata dal Comitato a difesa delle ex Cave di Marocco e dal Coordinamento moglianese del Forum Nazionale Salviamo il paesaggio Difendiamo i territori. Di seguito la scheda del film
Paul Watson è un ambientalista canadese che ha dedicato tutta la sua vita alla difesa dell’ecosistema con particolare attenzione agli abitanti di mari ed oceani. Originariamente appartenente al gruppo dei fondatori di Greenpeace ne è stato espulso per la sua linea di azione diretta nei confronti di chi pratica pesca e caccia (alle foche) illegale. Ha fondato Sea Sheperd che è diventata un movimento con diffusione in numerosi Paesi del mondo.
Si può piangere assistendo all’uccisione di una balena? Sì, come si piangerebbe per quella del proprio gatto o del proprio cane. È quanto accade in questo film che potrebbe essere visto come un documentario di propaganda (Watson, salvo un breve intervento, non ha mai qualcuno che esponga tesi a lui contrarie) ma che ci mostra fatti inequivocabili.
Watson viene considerato un estremista dell’ecosostenibilità, ma coloro a cui si oppone, anche con azioni dure, sono veri predatori dei mari che agiscono in nome del profitto senza il benché minimo scrupolo o la minima osservanza delle leggi che regolano la pesca. Chilcott, il regista, non si limita a mostrare le gesta di questo ‘pirata’ che ha smesso di avere paura dopo un rischio di annegamento vissuto da ragazzino, ma ci consente anche una riflessione globale sul futuro di un pianeta (il nostro) che stiamo minacciando in terra come negli abissi. Si può non essere d’accordo con l’agire di Watson, ma questo documentario, dopo quello che ci ha fatto vedere,sembra dirci che uno come lui che rischi sempre in prima persona può essere considerato un delinquente solo da chi delinque abitualmente giorno dopo giorno depredando il pianeta.