L’Istituto Comprensivo Malipiero di Marcon (Venezia) ha sede in via della Cultura 14, ed è uno stabile circondato da un ampio giardino, con alberi ad alto fusto e dalle fronde rigogliose, che forniscono sicuramente benessere agli studenti e a tutti coloro che vi operano. A questi grandi alberi, nel 2021 e nel 2022 se ne sono però aggiunti degli altri, di più recente piantumazione, collocati nel giardino della scuola per onorare figure di Giusti per la Shoah e persone che hanno lottato per far valere la giustizia e i diritti umani nel mondo. Quindi anche Marcon ha un proprio Giardino dei Giusti, come altre città in Italia.
Nel 2021 è stato piantato un albero dedicato a eminenti figure di sportivi, come Gino Bartali, Lutz Long, Peter Norman, che hanno lottato per la salvezza degli ebrei e contro la discriminazione razziale, e l’anno seguente sono stati piantumati un albero per Giorgio Perlasca, salvatore di migliaia di ebrei ungheresi e uno in onore del giudice Giovanni Falcone, che ha dato la vita per la lotta contro la mafia e per far valere la giustizia e la legalità nel nostro Paese.
La piantumazione di tali alberi era stata la tappa finale di un lungo percorso educativo-didattico svolto da un gruppo di docenti molto motivati e autorevoli con le classi terze. Le basi di tale lavoro erano già state create nel 2020, durante il difficilissimo lockdown, ma evidentemente questi insegnanti hanno trovato la formula e il metodo giusti per coinvolgere positivamente i propri studenti.
Quest’anno si è scelto di piantare un melograno – pianta rappresentativa dell’Armenia – per rendere omaggio a cinque Donne Giuste per gli Armeni. Si tratta di quattro missionarie europee, alcune all’epoca molto giovani, Bodil Katherine Biorn (norvegese), Anna Hedvig Büll (estone), Karen Jeppe (danese), Elisabeth Künzler (svizzera) e della scrittrice e intellettuale armena Zabel Yessaian.
Il 25 maggio, nell’arco della mattinata, si è svolta una bellissima cerimonia nel Giardino dell’IC Malipiero, cui ho avuto il piacere e l’onore di intervenire in rappresentanza dell’Associazione Italiarmenia di Padova e quale membro del Comitato Scientifico del Giardino dei Giusti nel Mondo di Padova. Erano presenti tutte le autorità cittadine, a partire dal sindaco, e ospite d’onore è stato Pietro Kuciukian, Console Onorario dell’Armenia in Italia e fondatore, assieme a Gabriele Nissim, di Gariwo (Gardens of the Righteous Worldwide) con la moglie Annamaria Samuelli, responsabile del settore didattica di Gariwo.
L’evento ha visto il coinvolgimento di tutte le classi terze, dalla sezione A alla G. La ricchezza dei contenuti proposti ha evidenziato che a monte è stato svolto un ampio lavoro preliminare sul genocidio armeno e quindi una ricerca approfondita sulle figure di queste donne coraggiose e determinate, che oltre un secolo fa hanno lottato per la salvezza di migliaia di armeni perseguitati, in particolare donne e bambini. Gli alunni hanno letto alcuni loro elaborati, esposto le biografie delle cinque donne Giuste, esprimendo empatia nei loro confronti, intrecciando con costoro un intimo amichevole colloquio. È stato anche realizzato un video sulla figura di Zabel Yessain, di cui abbiamo ricevuto il copione confezionato con molta cura.
Gli interventi verbali sono stati intervallati dall’esecuzione di brani musicali da parte dell’orchestra, essendo questa una Scuola Media con classi ad indirizzo musicale.
Sono stati eseguiti l’Inno di Mameli, in apertura, e a seguire, il brano di Ennio Morricone “Once upon a time in the West”, l’Inno nazionale armeno e, a conclusione, l’Inno alla Gioia.
Nel corso di questa lunga ed impegnativa mattinata, si è percepita un’atmosfera molto positiva, nel convincimento di aver intrapreso una strada importante, non solo da parte del pubblico adulto, ma, quel che più conta, da parte dei ragazzi.
A conclusione dell’evento, Annamaria Samuelli ha lasciato alle scolaresche un messaggio importante, citando le seguenti parole di Armin Wegner, Giusto per gli Armeni e per gli Ebrei: “Ci è stato affidato il compito di lavorare ad un’opera, ma non ci è dato di completarla”.
Saranno dei giovani come gli studenti di Marcon a continuare questa opera, che non consiste solo nel tenere viva la memoria del Male estremo, ma nel ricercare le storie di coloro che hanno lottato contro il Male, compiendo il Bene. Storie che dovranno essere raccontate a coloro che non le conoscono.