Questa volta lo sguardo si è indirizzato sulla questione della biblioteca, spina dolente per la nostra cittadina su cui nell’ultimo mese si sono intrecciate diverse ipotesi. Come rilanciarla? Dove collocarla? Quale ruolo deve avere nel lavoro culturale di Mogliano? Che rapporto deve avere con le associazioni? Chi si aspettava un attacco a testa bassa all’attuale giunta è rimasto deluso: i toni sono stati rispettosi e si è cercato in realtà di capire quale deve essere il ruolo della “biblioteca” in una società dinamica e veloce come l’attuale.
Pochi accenni all’ipotesi di trasformare il “Centro Pastorale” a nuova sede bibliotecaria e nessun afflato nostalgico per l’ambizioso progetto di un edificio modernissimo nella ex villa Longobardi. Come a dire: prima decidiamo di cosa riempirlo e di come riempirlo e poi parliamo del contenitore. Un buon metodo di discussione.
Le relatrici, Laura Fregolent e Antonella Agnoli, hanno lavorato su questo confrontando esperienze diverse, da Oslo a Spinea, ma hanno fatto capire che per biblioteca non si intende “una serie di pareti foderata di libri e dei tavoli” ma un motore nuovo che incuriosisce, che attira e fa conoscere tra loro le persone- “la casa di tuttə” una vera piazza del sapere. La biblioteca deve diventare un agente di trasformazione, un luogo dove “star bene”. La pandemia ha insegnato anche questo, stare troppo a casa fa male, uscire e conoscere, imparare, divertirsi fa bene.
Poi un campanello d’allarme: se le persone (i soliti giovani) non vanno in biblioteca vuol dire che non ne avvertono la necessità, è un luogo lontano o non corrispondente ai loro bisogni, perciò, se ne può fare a meno. In Italia 2800 comuni sono senza, e nemmeno hanno una libreria quindi…
Le due relatrici danno la dritta anche al dibattito, la biblioteca “che sarà” sarà appunto inclusiva, fantasiosa, reinventata. Buona fortuna e buon lavoro per gli architetti.
E a Mogliano? Tutti rimuginano sul dove, sui soldi (tanti) da investire, su come gestirla. Serpeggia anche una battuta sulla giunta, non è che tutto questo attivismo verbale faccia la fine delle piscine che dovevano diventare…
Maurizio Cecconi, ex assessore di Venezia ai tempi d’oro, cerca di tirare le conclusioni dopo una decina di interventi. Tutta la cittadinanza si aspetta un cambiamento radicale, Mogliano non può fare una figuraccia su questo settore rispetto ai comuni vicini: Zero Branco, Marcon, Preganziol hanno sedi bibliotecarie prestigiose che umiliano la nostra nonostante il buon lavoro degli attuali operatori. Il libro di Antonella Agnoli va a ruba nel banchetto all’uscita, tutte le copie vendute. Buon segno?