Mercoledì 21 giugno 2023, sono iniziati gli esami di maturità per tutte le quinte di tutti gli istituti scolastici di secondo grado di tutta Italia. Unica eccezione sono le scuole delle zone alluvionate dove il Ministero, dopo aver ritenuto impossibile la realizzazione degli esami secondo le modalità tradizionali, ha stabilito di sostenere un’unica prova orale.
Questo anno la scelta dei due testi tracce della tipologia A (analisi e interpretazione di un testo letterario) è ricaduta su due autori del Novecento: Salvatore Quasimodo con Alla nuova luna in Tutte le poesie e Alberto Moravia con due pagine tratte dal romanzo Gli indifferenti.
La tipologia B (analisi e produzione di un testo argomentativo) permetteva la scelta tra un testo di Federico Chabot daL’idea di nazione; un estratto da Dieci cose che ho imparato di Piero Angela e per finire un estratto da Intervista con la storia di Oriana Fallaci.
L’ultima tipologia, la C (riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità), è molto interessante e sicuramente sarà oggetto di critiche e discussioni. Il primo testo era Lettera aperta al Ministro Bianchi sugli esami di maturità e il secondo di Marco Belpoliti su Whatsapp.
Dai primi dati pubblicati da Orizzonetescuola.it emerge che il 43,4% degli studenti ha scelto la tipologia C2, la riflessione sull’epoca di Whatsapp; il 23,3% ha preferito la tipologia B con il testo di Piero Angela; a seguire con il 9,8% il testo di Oriana Fallaci; il 9,7% ha preferito l’analisi del testo di Alberto Moravia; il 5,8% la lettera al Ministro Bianchi e ultimi a parimerito con il 4% la poesia di Salvatore Quasimodo e il testo di Chabot.
Inoltre, è interessante sottolineare come da una prima analisi la traccia d’attualità su Whatsapp è stata la più scelta in tutti gli istituti superiori: nei licei con il 38,7%, negli istituti professionali con 46,4% e negli istituti professionali con il 52,2%.
Nelle ore successive all’uscita ufficiale delle tracce d’esame, come era prevedibile, è scoppiata una discussione soprattutto sulla traccia C1: Lettera aperta al ministro Bianchi sugli esami di maturità.
È una lettera che risale al dicembre 2021, nel pieno della pandemia Covid-19, scritta e firmata da un gruppo di intellettuali e docenti all’interno della quale si chiedeva il ritorno delle prove scritte in occasione degli esami di maturità del 2022. Questa scelta ha scatenato una reazione dura da parte del ministro dell’istruzione dell’epoca Patrizio Bianchi, che ha detto pubblicamente:
Considero inaudito e offensivo nei miei confronti e anche nei confronti dei ragazzi la traccia sulla lettera a me indirizzata. È totalmente fuori luogo.
La reazione di Bianchi deriva da fatto che la lettera presenta alcune criticità come il fatto che si trattava di un provvedimento preso in un momento di emergenza sanitaria e non c’era stata all’epoca nessuna manifestazione esplicita di mantenere tale tipologia di esame. Inoltre, è una lettera firmata da alcune autorità importanti del mondo universitario e intellettuale come Alessandro Barbero, Carlo Cottarelli, Elsa Fornero, Paolo Crepet e altri, ma il cui autore è ancora sconosciuto.
La questione delle modalità di svolgimento degli esami di maturità è stata ed è ancora oggi un tema di continua discussione ed è stato soggetto a numerosi cambiamenti nel corso degli anni, creando difficoltà non solo agli studenti, ma anche agli insegnanti. Ogni anno si ripete il rito degli esami di maturità e con loro ci accompagnano le discussioni sulle sue modalità e, nel pomeriggio della prima prova scritta, le discussioni sulle tracce proposte. E sarà così anche il prossimo anno.