Mi ero ripromesso di non intervenire sulla questione migranti in modo diretto, oggi, però, vorrei tornare sull’argomento dopo mesi a rendermi disponibile per vie carsiche per un aiuto reale a tutte quelle figure politiche che possono incidere concretamente sulla storia, che hanno responsabilità di governo, che possono influenzare una decisione e anche direttamente decidere, a rendermi disponibile a girare tutti i comuni di questa regione e d’Italia, a spiegare come si fa l’accoglienza diffusa e i risultati positivi e costruttivi ottenuti in questi anni, ad essere veramente felice che certe figure politiche con potere decisionale finalmente avessero sposato la causa dell’accoglienza diffusa come soluzione veramente rispettosa sia per coloro che accolgono che per coloro che sono accolti.
Devo constatare che si sta palesando una volontà politica che ci farà tornare indietro di 10 anni nell’approccio alla questione migranti; come se non fosse accaduto nulla in questi dieci anni e senza tener conto di tutto quello che è stato fatto.
Avendo a cuore la dignità delle persone, di ogni persona e consapevole che la questione migranti, gestita in modo corretto, contribuisce certamente alla pace, sento il dovere civile e morale di chiarire e intervenire per ribadire una volta per tutte che l’accoglienza diffusa è possibile sia in Italia che in Europa e che basta una volontà politica chiara per realizzarla…
Ma sia chiaro a tutti: non si possono scaricare colpe ai comuni e neanche alle regioni. La questione migranti da sempre è gestita direttamente dal Ministero degli Interni e di conseguenza dal Governo. I prefetti sono dei funzionari che devono obbedire e rispondere direttamente al Ministro. Il Prefetto è la massima autorità che rappresenta lo Stato in ogni Provincia.
Quindi in ordine alle responsabilità ci dobbiamo rivolgere in primis al Ministro e al Governo. È il Governo che deve decidere se dotare l’Italia di un sistema di accoglienza che valga ovunque oggi e per i prossimi dieci anni. Fino ad ora in questi dieci anni in tutti i governi che si sono succeduti (rappresentati da tutte le forze politiche) c’è stata solo improvvisazione. Perché questo?
Se risolviamo la questione migranti chi sarà il nuovo caprio espiatorio? Si parla da dieci anni d’invasione e di emergenza. A tanti politici fa comodo vedere queste persone bighellonare e creare varie forme di “disturbo all’ordine pubblico”.
L’emergenza è diventata la normalità nella questione migranti.
Abbiamo invece dimostrato, nel corso di questi anni sia a livello privato che a livello pubblico, che l’accoglienza diffusa è possibile sia in Italia che in Europa. Basterebbe ripristinare lo Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati in Italia) oggi denominato SAI (Sistema di accoglienza e integrazione) in ogni Comune. Basterebbe investire su questo modello (oppure basterebbe adottare il modello ‘6+6×6’ presentato nel progetto europeo “Embracin” che è la stessa cosa). Le soluzioni ci sono. Se si vuole si può…se non si vuole non si potrà mai. Ci vuole una volontà politica.
Non prendiamocela con i Comuni, con le Province e le Regioni e neanche con i Prefetti che devono obbedire, prendiamocela con il Ministro e il Governo. Se poi ci va bene che tutto rimanga così non lamentiamoci però dopo di quel che può accadere sia su un piano politico ma soprattutto sociale e culturale.
Non si possono continuare a sposare cause ideologiche per rendite politiche, bisogna sapersi aprire ad una visione che la storia da tempo ci sta indicando. La storia è più avanti di quanto si creda basterebbe andare a vedere i bambini di una scuola elementare durante una ricreazione si capirebbero tante cose.
È finito il tempo delle chiusure, delle paure, dei ghetti culturali.
“È finito il tempo delle chiusure, delle paure, dei ghetti culturali”… DOVREBBE essere finito, ma non nutro soverchio ottimismo in proposito