Come dovrebbe essere? Se l’è chiesto la folta platea presente a Marcon al seminario del locale circolo del PD.
Sono passati quasi dieci anni dal passaggio da provincia a città metropolitana. Un’idea dall’enorme potenziale ma esiste davvero nella quotidianità dei cittadini? Il suo significato è poco concreto, mancano molti di quei passaggi che potrebbero renderla uno dei poli più importanti a livello italiano ed europeo.
La città metropolitana dal punto di vista legislativo è riconosciuta ma non è capace di spingere verso processi e punti chiave metropolitani, non è mai stato incentivato da parte della regione un sistema di governance territoriale. “Ci sono le condizioni perché questo possa avvenire, dovremmo riprendere un’iniziativa politica che si ponga il problema di dare al veneto una capitale” (Andrea Martella, segretario regionale PD Veneto).
La creazione di un’area che possa essere attrattiva e competitiva con le altre aree metropolitane d’Europa favorirebbe complessivamente lo sviluppo di tutto il territorio veneto.
Per questo motivo il PD di Marcon ha ritenuto importante riaprire la discussione sulla città metropolitana di Venezia, intesa come area vasta che guarda anche a Padova e a Treviso, concentrandosi su quelle che potranno essere le ricadute sulle varie città che ne fanno parte, tra cui Marcon.
Con un seminario ricco di interventi il PD ha voluto cominciare ad affrontare la questione della realizzazione di opere come il masterplan dell’aeroporto e il bosco di Mestre, il problema dell’efficienza della sanità pubblica territoriale e quello dei trasporti, rimettendo al centro i cittadini e il contesto interconnesso in cui vivono. “Una missione che va oltre la politica, porre al centro del nostro operare il senso di appartenenza alla nostra comunità metropolitana”, ha affermato Marco Casoni, segretario PD Marcon.
Il nostro territorio è potenzialmente il più importante snodo infrastrutturale del nordest. Infatti, per Margherita Lachin, consigliere comunale PD Marcon, “fare interagire il patrimonio di ciascuna singola realtà territoriale all’interno dell’area vasta veneziana deve costituire una delle scommesse più importanti ed originali della nostra città metropolitana”.
In questo contesto quella della sanità è una delle tematiche più importanti da affrontare. Si sta infatti pericolosamente tendendo alla privatizzazione, perdendo l’universalità e aprendo al pilastro assicurativo. Lo scivolamento verso la privatizzazione porterebbe con sé disuguaglianze intollerabili, si può e si deve fare diversamente. Città metropolitana significa anche potersi spostare con facilità al suo interno. Investire in questo settore, ad esempio rendendo gratuiti i trasporti per i minorenni, è importante sia per aiutare le famiglie sia per spiegare ai giovani che c’è un orizzonte di sostenibilità ambientale da perseguire. Infatti, tutto questo deve avvenire all’interno della transizione ecologica perché è il nostro futuro, è la grande necessità per rendere sostenibili e competitivi i nostri sistemi di produzione. Agire su un fronte porta benefici anche negli altri ambiti, è tutto strettamente interconnesso. “Appare evidente la fine di un ciclo per la regione, starà a noi democratici progressisti la capacità di costruire un’alternativa” ha concluso Maurizio Cecconi, conduttore del seminario organizzato dal circolo PD di Marcon.