Intervista a Luigi Allocca, presidente della Croce Verde di Marcon.
Come è iniziata la sua esperienza presso la Croce Verde?
Sono entrato nel mondo del volontariato nell’ ‘86, quando eravamo ancora affiliati alla Croce Verde di Mestre. Nell’ ’88 abbiamo deciso di diventare autonomi, perché i contributi e i fondi per la nostra sezione erano scarsi. Non è stato facile cominciare da zero. Inizialmente i soci più solidi economicamente ci hanno sostenuto fornendoci fondi per l’acquisto della prima ambulanza. Sfortunatamente dopo poco tempo abbiamo avuto un incidente che ci ha bloccato per tre mesi e a causa del quale avevamo bisogno di ancora più fondi. Perciò, abbiamo cominciato a fornire un servizio di trasporto ad anziani, e a coloro che ne avevano bisogno, in cambio di un compenso. La seconda ambulanza, invece, è arrivata in seguito ad una donazione di 36 milioni di lire.
Come avete affrontato la questione finanziaria nel tempo?
Negli anni la regione Veneto ha riconosciuto sempre di più l’importanza e il ruolo del volontariato. Così, grazie ai fondi regionali, siamo riusciti ad acquistare la terza macchina. Nel ‘94, abbiamo organizzato una partita di beneficenza per acquistare la quarta ambulanza. L’evento ebbe un buon successo, ma il raccolto di 15 milioni di lire non era sufficiente a coprire il costo intero di 40 milioni. Siccome avevamo fatto una promessa, abbiamo deciso di aprire un mutuo per coprire la restante parte. Nel 2001 abbiamo iniziato a collaborare con l’ASL, inizialmente ricevendo servizi in convenzione, poi dal 2014 tramite sistema di rimborso. Questa transizione ha aggiunto complessità alla nostra situazione finanziaria, poiché l’ASL rimborsa nel tempo, ma la necessità di acquistare attrezzature e risorse richiede liquidità immediata.
Qual è stata la sfida principale nel garantirvi uno spazio adeguato alla sede?
Ottenere una sede è stato molto lungo e impegnativo. Inizialmente avremmo dovuto utilizzare l’asilo dismesso di Gaggio ma il comune ha poi deciso di darlo in gestione anche ad altre associazioni. A noi serviva uno spazio solo nostro e quindi abbiamo fatto una richiesta alla regione, che ha deciso di contribuire al 50% delle spese per l’attuale sede, costruita così nel 2008.
Com’ è il vostro rapporto con il comune e la cittadinanza?
Abbiamo una convenzione con il comune ma quello che manca di più è la partecipazione della cittadinanza. Tempo fa abbiamo avviato una raccolta fondi via Facebook per poter acquistare un massaggiatore cardiaco del costo di sette mila euro. Ne abbiamo raccolti solamente 75. Per noi la connessione con la comunità è essenziale e in questo desideriamo migliorare per coinvolgerla maggiormente e avere più supporto.
Il momento più gratificante della sua esperienza come volontario?
L’inaugurazione della nostra sede è stato un momento speciale ma il ricordo più toccante è quando abbiamo salvato una signora da uno shock anafilattico. Giorni dopo, durante la sagra di paese, è venuta personalmente a ringraziarci. È stato un tocco emotivo unico, perché il rapporto che c’è tra soccorritore e paziente durante l’emergenza è molto ridotto; perciò; è bello sapere che in un mondo in cui si è un numero, un’etichetta o un codice, sia stato importante per una persona.
La croce verde di Marcon è un vero fiore all’occhiello della nostra città…. Ottima intervista