Ci sono libri “innocui” che si leggono con leggerezza prima di andare a letto, altri che appassionano talmente tanto da togliere il sonno, proprio come “Vatican Tabloid”.
Può un libro iniziare come un romanzo futuristico che vede protagonista un papa ex rugbista sudafricano, per poi calarsi nei meandri oscuri di vicende dolorose e irrisolte della storia italiana? Sembrerebbe proprio di sì visto che il libro di Pietro Caliceti si apre su una Piazza San Pietro gremita di fedeli che salutano il nuovo papa, Warren Hamilton, salito al soglio pontificio in seguito alla morte del suo avversario, il tradizionalista Vignale. Hamilton non ha nulla a che fare con i suoi predecessori, è un pontefice terreno, concreto all’interno del quale si nascondono peccati e rimorsi legati al suo passato.
Trama
A pochi mesi dall’inizio del suo pontificato, riceve una lettera minatoria nella quale gli viene chiesto di restituire dei soldi, pena la sua morte. La missiva passa nelle mani di Ben Keller, capo dell’Entità, il servizio segreto del Vaticano, che sarà incaricato di indagare, parallelamente al segretario personale di Hamilton, Alessio Macchia. Anche nel passato di quest’ultimo si celano segreti sconcertanti e ben lontani da quella che il lettore immagina essere l’etica di un sacerdote che per i suoi scopi e, apparentemente per fare del bene, è sceso a patti con l’Isis, pagando a caro prezzo le sue scelte. Nel frattempo, a Villa Angelina vengono dissotterrate “accidentalmente” ossa umane. Si riapre un capitolo della storia italiana mai veramente chiuso e archiviato che vede come protagoniste due ragazzine di 15 anni: Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi, scomparse e mai più ritrovate nel 1983. Anche la polizia di stato, guidata dal commissario Laura Zacchi ripercorre tutti i fatti dal momento della scomparsa delle giovani fino al 2018, anno in cui ci sono state nuove rivelazioni per trovare un nesso con le minacce al Papa. Il romanzo si dipana come un vero diario nel quale vengono indicati ora e luogo degli eventi narrati, una vera e propria bussola per orientare il lettore nella ricerca del mandante della lettera, ma ancor di più nella ricerca della verità sui fatti sconcertanti accaduti nel 1983 in cui sembrano essere coinvolti alti prelati, la banda della Magliana e addirittura la mafia.
Personaggi
Una chiesa lacerata, divisa tra tradizionalisti e modernizzatori, tra mera economia legata alla politica contrapposta alla ricerca del bene e alla cura dei più deboli. Domande, interrogativi e presa di coscienza da parte dei personaggi che il bene non può essere raggiunto attraverso il male; non si possono costruire ospedali per bambini con i soldi dell’ISIS, se la stessa organizzazione terroristica fa sacrificare anime innocenti per i suoi scopi. Hamilton è conscio che sono umani, che la santità non è di questa terra, ma, nonostante ciò, vuole tentare con tutte le sue forze di rinnovare la Chiesa. L’unica via è rinunciare a tutte le ricchezze e riportare la Chiesa alle origini, quando la missione primaria era aiutare i poveri e i bisognosi. La ricerca della verità legata alla ricerca del sé, chi sono e chi voglio essere veramente. In ogni personaggio c’è una parte buona e una parte oscura che lo rende intrigante e molto realistico, più vicino agli uomini del giorno d’oggi nei quali albergano, sempre più spesso, pulsioni d’odio, ma anche desideri e bisogno di fare qualcosa di buono nella vita, di lasciare una traccia di sé. Ne sono un esempio: Keller, personaggio che si rivelerà ambiguo e pericoloso, Alessio Macchia, desideroso di aiutare i bambini attraverso metodi non troppo ortodossi e Warren Hamilton, alla ricerca della vera essenza della fede dopo un passato non troppo pulito.
Alla ricerca della verità
Una verità difficile da raggiungere perché legata all’ultraterreno, che non si può toccare con mano poiché su questo si basa la fede. Dall’altra parte anche l’attendibilità dei fatti riguardanti la vicenda di Emanuela e Mirella è ardua da raggiungere in pieno. Ad oggi non si sa ancora con certezza quali forze si siano mosse per architettare due sparizioni così tragiche e misteriose. Scorrendo i capitoli riguardanti il rapimento della ragazza, sembra di essere nel pieno della lettura di un’inchiesta giornalistica che, inevitabilmente, ti porta a fare delle ipotesi sui possibili mandanti. Il lettore assume di volta in volta punti di vista diversi e si trova a vivere, in qualche modo, gli stati d’animo dei personaggi. Si arriverà a scoprire chi è il mandante della missiva e se c’è qualche collegamento con Emanuela e Mirella? Non resta che leggere “Vatican tabloid” per rispondere a queste domande.
Domande all’autore
La figura di Warren Hamilton è molto somigliante a quella della serie The young Pope, Papa Pio XIII interpretato da Jude Law. Perché la scelta di un papa giovane, anglosassone e dal passato non troppo trasparente?
In realtà Warren Hamilton è diversissimo dal Lenny Belardo di The Young Pope. Anzitutto, Hamilton non è più giovane, anzi, è un uomo ormai sulla soglia della vecchiaia. In secondo luogo, Belardo è intellettuale, introverso, enigmatico, mentre Hamilton è sanguigno, pragmatico, realista: da giovane è stato rugbista e questo ha lasciato un segno profondo nel suo modo di approcciare la vita. In terzo luogo, Belardo vuole che la Chiesa torni a essere misteriosa, mentre Hamilton vuole che la Chiesa torni a parlare alla gente, solo in un modo diverso da quanto ha fatto negli anni più recenti. In ultima analisi, Belardo mi sembra più preoccupato del rapporto fra Chiesa e credenti, mentre Hamilton volge il suo sguardo essenzialmente all’interno della Chiesa, alla crisi che sta vivendo; il rapporto coi credenti per lui è secondario, è convinto che, se la Chiesa saprà rinnovarsi anche quel rapporto rinascerà da sé.
Se davvero un Warren Hamilton fosse papa in questo periodo, come avrebbe reagito alla guerra tra Ucraina e Russia e, soprattutto, ai sanguinosi scontri tra Israele e Hamas?
Come dicevo sopra, Hamilton è un sanguigno. Non è nella sua natura stare con le mani in mano, e in Vatican Tabloid c’è una metafora rugbistica, legata al suo vecchio ruolo di estremo, che a mio avviso è emblematica del suo carattere. Per molti versi è simile a Wojtyla, con il quale in effetti nel libro ha più volte un confronto intimo. Quindi immagino che di fronte alle tragedie che citi non sarebbe rimasto a Roma, ma si sarebbe recato sul campo, a combattere con le sue armi.
La Chiesa è in un momento di crisi, secondo lei, si potrà arrivare a una svolta, come dice Hamilton, e in che modo?
Questo è il punto cruciale del papato di Hamilton. Fin dalla prima pagina, si percepisce che in qualche modo l’elezione al soglio pontificio lo ha investito di una più alta statura morale, di un più profondo senso di responsabilità. Nonostante tutti i suoi peccati di gioventù, Hamilton è un uomo dalla fede saldissima. Ma allo stesso tempo, proprio per il suo pragmatismo, non può evitare di constatare la profondissima crisi in cui versa la Chiesa, e capisce benissimo che questa crisi è un punto di non ritorno, che rischia di segnarne la fine. La domanda che più lo assilla in Vatican Tabloid è proprio questa: che fare? Come invertire la tendenza? Un’idea ha già cominciato a formarsi nella sua mente, e nel libro qui e là ne affiorano degli indizi, ma lui non ne ha ancora maturato una piena consapevolezza. Per vedere come va a finire, non resta che leggerne il seguito. Se tutto procede come nei piani, dovrebbe uscire il prossimo autunno.