Giovedì 28 Dicembre 2023 è stata inaugurata presso lo spazio d’arte urbano di Mogliano Veneto, Area Brolo, la mostra “Microcosmi di provincia. Ritagli di quotidianità”.
La mostra è stata curata dal direttore artistico Angelo Zennaro e vede esposte le opere di sette artisti, Daniela Chinellato, Alberto Cipolla, Giuliana Di Girolamo, Wally Pavan, Piero Toffano, Enrico Vianello e Gelsomina Vecchiato, che sono stati ispirati nella realizzazione dai testi del libro di Lucio Carraro “Body Copy al profumo di caffè. Microcosmi di provincia”.
Questo dialogo continuo tra testo scritto e opera d’arte è il tratto distintivo di questa mostra e si ritrova anche nell’organizzazione della stessa, dove le opere degli artisti sono accompagnate dalle parole che le hanno ispirate.
All’inaugurazione erano presenti alcuni degli artisti, l’autore Lucio Carraro e l’assessore alla cultura del comune di Mogliano Veneto Giorgio Copparoni.
Come ha esposto Lucio Carraro durante il discorso di inaugurazione, sono necessarie due premesse per poter aver chiaro il progetto di base della mostra. La prima è la spiegazione del termine “body copy” che non è stato scelto a caso dall’autore. Body copy è un termine proprio del mondo pubblicitario, è quel piccolo testo utilizzato che appare tra il titolo e la frase conclusiva ed ha influenzato la forma di scrittura dell’autore avendone fatto esperienza diretta. La seconda premessa riguarda la presenza all’interno dell’esposizione di due cerchi vicini che rappresentano l’esistenza dello stesso autore. I due cerchi raffigurano i respingenti terminali che si trovano nelle stazioni ferroviarie e rappresentano sia l’arrivo sia la partenza, come accade nel corso della vita.
Il tema centrale della mostra è la provincia.
La provincia può sembrare un elemento appartenente al passato e ormai destinato a scomparire, invece rappresenta “l’unità di misura del futuro”. È un luogo che fornisce ai suoi abitanti delle possibilità e delle situazioni uniche che sono difficilmente ritrovabili nelle grandi metropoli dove la frenesia e la velocità prendono il sopravvento. Nella provincia sono visibili ancora dei barlumi di umanità e semplicità che stanno scomparendo.
Un ulteriore elemento di riflessione è l’unione tra provincia e identità: è la provincia che permette a tutti noi uno sguardo interiore, una riflessione su noi stessi e sul mondo che ci circonda.
Infine la provincia permette di mantenere viva le nostre relazioni interpersonali: le persone si riconoscono per strada, si salutano, parlano tra loro, discutono ecc.
La mostra segue un percorso preciso che inizia con le foto di Giuliana De Girolamo che raffigurano il treno in movimento che è metafora della vita e del sogno. Prosegue con i quadri Wally Pavan che raffigurano le particolarità del paesaggio sia esterno sia il nostro paesaggio interiore e riflettono anche i nostri ricordi e gli arazzi di Gelsomina Vecchiato. Seguono le opere di Enrico Vianello dove emerge la forte tensione spazio-tempo che viene equilibrato da alcuni elementi da lui scelti e l’idea di fissare alcune cose importanti della nostra esistenza. Seguono le fotografie di Pietro Toffano che immortalano una donna che diventa farfalla e nuvola rappresentando il ritrovare se’ stessa e la propria libertà con grande grazia. La mostra al piano terra si conclude con le opere di Alberto Cipolla che ben rappresentano il rapporto quasi cosmico con l’esistenza.
La mostra prosegue al piano superiore con le istallazioni di Daniela Chinellato che ricreano l’ambiente di una casa inserendo elementi che fanno parte della nostra esistenza e che assumono un forte carattere simbolico ed evocativo.
È una mostra ricca di spunti di riflessione sul concetto di provincia, memoria ed identità. Permette agli osservatori di iniziare un percorso di analisi interiore e di ritrovare sé stessi a partire dal luogo in cui si abita.
La mostra resterà aperta fino al 14 gennaio, nei giorni di venerdì (16.30 / 19.30) sabato e domenica (10.30 / 12.30 – 16.30 / 19.30).
Treviso 31 12 2023 – Grazie di questo contributo…
Stimolata ed incuriosita, credo proprio che andrò a visitare la mostra. Grazie