Treviso.

È un pomeriggio di metà novembre spazzato da un’aria gelida che intorpidisce le ossa.

Un amico, con il quale mi trovo a passeggiare, mi domanda a bruciapelo:

- Tonino, ma chi erano questi tuoi amici, di cui talvolta vai scrivendo?
- Quali amici? - domando io.
- Piero, Marcello, e Giorgio[1]!
- Erano tre vignaioli.
- Tre vignaioli?
- Esatto. Piero aveva scelto di esser vignaiolo girando tutti i continenti, portando la Buona Novella a chi ancora non la  conosceva, senza se e senza ma.

Marcello invece, aveva deciso di vendere la sua azienda andandosene in Brasile, dove avrebbe costruito due ospedali.

Giorgio, infine, pensò fosse cosa bella e istruttiva far conoscere la Buona Novella raccontando le storie di Piero, e Marcello.

Marcello era di salute cagionevole, ma ciò non gli impedì di lavorare giorno e notte per i suoi amici malati, senza badare troppo a riposarsi.

Forse per questo, nell’estate del 1983, ricevette la chiamata perentoria dai Piani Alti, a presentarsi senza troppo tergiversare, venendo così messo a riposo.

Piero, fu chiamato ai Piani Alti una trentina d’anni dopo, anche lui, esausto per il lavoro svolto senza aver mai riposato un granché.

Giorgio, venne chiamato qualche anno dopo Piero, alla vigilia della Santa Pasqua.

Il mio amico appare dubbioso e mi domanda senza tanti giri di parole:

- D'accordo, tutte belle storie, ma questi tre vignaioli, che si sono spesi tutta la vita per il loro prossimo, non stancandosi mai di seminare il Bene, pensi sinceramente qualcuno si ricorderà di loro, oppure saranno già stati relegati a poche righe su qualche enciclopedia digitale?

Perché vedi, caro Tonino, in un Mondo dove a fare notizia è sempre la Cattiveria, l’Odio, la Furbizia, per me è solo un’inutile fatica.

L’amico confesso avermi preso in contropiede, ma non voglio deluderlo senza dargli una risposta.

Perciò, dopo aver riflettuto, mi torna alla mente un passo del Vangelo di Giovanni, che dice:

Piero, Marcello, e Giorgio: tre vignaioli, ognuno a modo suo.


Antonio Fabris
Classe 1974, da venticinque anni dipendente della Confcommercio di Treviso, vivo da sempre a Mogliano Veneto, e sono un appassionato di Storia locale. Fan di Giovannino Guareschi, lettore di libri sul Veneto, e sulla mia città, frequento, e collaboro, con il Gruppo Ricerca Storica Astori "Don Giuseppe Polo". Da un paio di anni a questa parte, mi sono appassionato anche alla storia del ghetto di Venezia, in particolare della letteratura ebraica (1558-1663).

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