Nell’oscurità delle prigioni ungheresi, Ilaria Salis giovane maestra Italiana sta affrontando una dura realtà da quasi un anno, dopo che è stata arrestata per tafferugli avvenuti in coraggiosa opposizione ad un raduno nazista a Budapest.

La sua detenzione, in apparenza sproporzionata al suo presunto coinvolgimento in una rissa, solleva interrogativi su giustizia, umanità e l’obbligo di assistenza da parte delle istituzioni.

La richiesta di aiuto del padre, Roberto Salis, ha incontrato un muro di silenzio da parte delle autorità italiane e, spiace dirlo dell’opinione pubblica.

Questo secondo me, non è solo un caso di giustizia, ma una riflessione su quanto il concetto di solidarietà sia realmente radicato nelle istituzioni europee.

Tutto tace e mentre il rischio di una detenzione fino a 16 anni pende sulle sue spalle, le condizioni disumane in cui è tenuta lasciano costernati e aprono preoccupanti interrogativi sulla violazione dei diritti umani fondamentali.

 La vicenda pone poi, una lente di ingrandimento sul silenzio politico che circonda il caso, il legame che lega i due leader, di Italia e Ungheria Giorgia Meloni e Viktor Orbán, fatto da compiacenze e visioni comuni è imbarazzante.

 Difficile non pensare che in virtù della loro collaborazione, siamo in presenza di un silenzio persistente e assordante sull’incarcerazione della nostra cittadina italiana nelle prigioni ungheresi

 Questo caso solleva la domanda di quanto la politica e la diplomazia dovrebbero interferire in situazioni di ingiustizia individuale e quale dovrebbe essere il ruolo dei leader europei nella tutela dei propri cittadini, indipendentemente dalle considerazioni politiche.

 In questo silenzio generale, un appello perché si generi un movimento di mobilitazione generale, a favore di Ilaria.

Marco Casoni
Sono Marco Casoni, ho frequentato il Liceo Berto a Mogliano Veneto e laureandomi successivamente in Economia e Commercio a Ca Foscari. Ho svolto con successo assieme a mia moglie la professione di imprenditore nel settore della moda. Sono il segretario del circolo del Partito Democratico di Marcon.

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