Prima che sia tardi

Maurizio Cecconi
Veneziano, funzionario del PCI per 20 anni tra il 1969 ed il 1990. Assessore al Comune di Venezia per quasi 10 anni è poi divenuto imprenditore della Cultura ed è oggi consulente della Società che ha fondato: Villaggio Globale International. È anche Segretario Generale di Ermitage Italia.

4 COMMENTS

  1. Abitudine, sinonimo di adeguamento, tristezza interiore, apatia. Sfociano nell’adeguarsi, al pensare con la testa degli altri. E decretano la morte dell’identità.
    Una cura che forse non può risolvere, ma almeno circoscrivere il problema? Lo studio, la lettura, la ricerca.
    Forse così riusciremo a salvare almeno una parte della parte migliore di moi

  2. L’ essere abitudinario è un comportamento che sta coinvolgendo sempre più persone, molte volte sfocia nell’ essere tifoso, non solo nello sport, ma anche nella politica. Un passo avanti sarebbe cominciare ad apprezzare nello sport chi gioca meglio, con più passione, mentre in politica apprezzare se anche gli altri partiti fanno a volte delle scelte migliori del nostro. L’ ideale sarebbe non sentirsi “legato” ad una squadra, ad un partito, ad una religione, ad una associazione, ciò porta ad diventare più obiettivi e creativi. Con un partito si può collaborare nel periodo in cui lo si sente più in sintonia con i nostri ideali., per abbandonarlo nel momento in cui si allontana da questi. Ma per l’ abitudinario non è così facile cambiare. Si arriva addirittura ad osservare tante persone che mangiano sempre le stesse cose, che vanno in vacanza negli stessi posti, che a seconda dei giorni fanno le stesse cose, che per loro la cultura è semplicemente nozionismo,… Ma forse i nostri geni ci condizionano tutti e risulta difficile cambiare.

  3. Pensi davvero che sia l’abitudine il problema? Quando penso all’abitudine mi vengono in mente dei gesti quotidiani, per i quali ho anche un certo affetto. No, io penso che il problema sia la pigrizia, quella mentale intendo. Quella cosa per cui piuttosto di “mettersi a pensare” e “costruire un ragionamento” essendo tra l’altro, perlopiu’, privi di lessico, una gran quantità di individui si tiene fuori come non fosse cosa che li riguarda. Su qualsiasi argomento che implichi un minimo sforzo di pensiero. Sono felice di aver vissuto gli anni in cui era tutta una discussione su tutto, e’ stata una palestra fantastica per la mente e continuo ad esercitare questo esercizio, perché il mio stato di essere “libera” ha bisogno di verifiche quotidiane. Libera di pensare, sempre!

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