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Dopo la caduta della Repubblica di Venezia, l’Italia è stata soggetta a significativi cambiamenti nel suo sistema di organizzazione amministrativa sotto il governo napoleonico. Questo nuovo sistema, adottato anche dalla Francia, ha introdotto una suddivisione territoriale in Dipartimenti, Distretti, Cantoni e Comuni.

Mogliano, posizionata al confine tra Treviso e Venezia, ha subito profondi mutamenti amministrativi durante questo tumultuoso periodo. Nel 1807, sotto la guida del sindaco Giacomo Vanest, appartenente a una delle famiglie più influenti della zona, Mogliano è inclusa nel Dipartimento del Tagliamento, Cantone di Mestre, e dipende dal prefetto di Treviso.

Successivamente, nel 1807, Mogliano è trasferita al Dipartimento dell’Adriatico, con Venezia come capoluogo, dove rimarrà fino al gennaio 1819, quando, dopo la caduta di Napoleone e il ritorno degli austriaci, tornerà definitivamente nel territorio trevigiano.

Durante questo periodo, l’autonomia dell’amministrazione locale è stata fortemente limitata, con il prefetto che aveva il potere di approvare o respingere tutte le decisioni dei consigli comunali, comprese le nomine dei membri della Municipalità.

Nel 1811, rispondendo alle esigenze dei cittadini, il sindaco Vanest approva la costruzione di un cimitero a Mogliano, situato a sud della parrocchiale, e un altro a metà strada tra le frazioni di Marcon e Gaggio.

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