Dopo Zaia all’Astori un altro governatore è stato ospite della nostra città. A Mogliano è arrivato il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. E ad accoglierlo è stata la splendida filanda di Campocroce, sempre più “cattedrale laica” della nostra bella campagna. Tutti gli ospiti, e come vedremo sono stati tanti, sono rimasti stupiti da questa architettura del lavoro rimasta all’esterno pressoché uguale.
L’occasione è quella offerta dal Pd Veneto con un convegno sull’ambiente; il titolo lunghissimo “L’Europa che vogliamo-Rigenerare per competere-Il Veneto che sceglie la transizione ecologica per affrontare la crisi climatica” già riassume i contenuti degli interventi. E sono numerosi: venti approfondimenti da parte di esponenti del partito e di contributi esterni. Parlano e interloquiscono infatti anche rappresentanti della Uil, della Cisl, della CGIL, di Lega Ambiente e, non ultima come importanza, della Coldiretti. Manca l’atteso Possamai, giovane sindaco di Vicenza, impegnato con la pacifica ma straripante invasione degli alpini nella sua città. Ci sono invece i candidati alle elezioni europee della nostra circoscrizione.
Tutti usano un tono pacato e nessuno si lascia trascinare dalla polemica. Ricorrono parole come coraggio, visione, coerenza, concretezza e tutti insistono sul non ritorno dalla transizione ecologica. Gli “ismi”, il negazionismo il nazionalismo sono fuori dal tempo. Chi non cammina arretra direbbe il poeta.
Ma prima di lasciare la parola al divo Bonaccini, accolto da applausi convinti, diamo spazio ad almeno un paio di interventi nostrani altrettanto attesi.
Intanto il candidato sindaco di Mogliano, Giacomo Nilandi, è visibilmente soddisfatto nel ricevere il “In bocca al lupo- viva il lupo” dai convenuti e naturalmente dal pubblico nella sala strapiena.
E poi Andrea Zanoni, paladino di tutte le battaglie ambientaliste delle nostre zone ma intenzionato a portarle in Europa. E a vincerle si spera. Quindi Zan, il candidato dei diritti civili, che sorprendendo tutti parla solo di ambiente dimostrandosi un politico completo. Arriva anche Alessandra Moretti che invece interviene con veemenza e passione sfatando quell’immagine mediatica e salottiera che la televisione spesso ci trasmette.
Il segretario veneto del PD Andrea Martella si prodiga nella difficile sintesi di tutti gli interventi ma tutti gli occhi e gli obiettivi sono per il presidente Bonaccini. I suoi occhiali a goccia e la sua simpatica cadenza lo hanno trasformato in un personaggio politico che teme pochi confronti. È lucido a ricordare, a proposito di transizioni climatica, la sciagura alluvionale che ha colpito la sua regione ma è anche quasi cinico a ribadire che le scelte ecologiche rischiano di essere interpretate come decisioni della “casta” da chi non ha soldi. Fa l’esempio delle auto più inquinanti, quei catorci sono quasi sempre l’unico mezzo utilizzato da chi non ha risorse e poi, è logico, non ti votano se li obblighi a cambiare senza incentivi o contributi. Far quadrare economia e ambiente è la scommessa.
Fa un esempio illuminante. Ad opporsi al rigassificatore di Piombino è il sindaco di Fratelli d’Italia, ad accettarlo, contrattando tempi e modalità, è il sindaco progressista di Ravenna. Poi ritorna sull’Europa e racconta della Brexit. Chiede retoricamente: -Dove sono finiti, dopo l’esempio inglese, quelli che volevano uscire dall’Europa? Dove sono quelli che predicavano l’abbandono dell’euro e il ritorno alla lira? –
Gioco facile e applausi nella vecchia sala della filatura in filanda. Foto di gruppo, candidati di corsa verso altre piazze, strette di mano.
Noi come cronisti a sperare in altri arrivi illustri a Mogliano ospiti degli altri candidati sindaci.
Complimenti Otello per il resoconto puntuale e, come al solito, piacevole. Ero anch’io presente: secondo me va precisato che Bonaccini, nel fare l’esempio del rigassificatore di Ravenna, ha detto che quella è stata una decisione pragmatica e transitoria per assicurare l’autonomia energetica dell’Italia dopo la guerra in Ucraina, e non una scelta a favore dei combustibili fossili.
Cronaca breve di una serata particolare in un luogo assai speciale.
È “come aver assistito senza aver partecipato”
In attesa del prossimo racconto;
L’ospite all’Astori come la racconterai?