Uno dei temi più discussi del nostro secolo e che più ci tocca da vicino è sicuramente il cambiamento climatico. Ormai ce ne siamo accorti tutti: i cambiamenti drastici di temperatura, gli eventi climatici estremi, come le alluvioni e le siccità, non possono più essere considerati eventi frutto della casualità.

La politica è dunque il soggetto che deve farsi protagonista dei progetti futuri incentrati sulla necessaria transizione ecologica, soprattutto dal punto di vista energetico. Sono questi i temi discussi dai vari ospiti presenti al dibattito “Rigenerare per competere”, tenutosi questa mattina presso la filanda Motta a Campocroce.

In particolare, sono emerse tre riflessioni molto importanti.

Primo tra tutti riguarda l’inevitabilità del cambiamento, inteso sia dal punto di vista climatico che delle conseguenti politiche di adattamento. Sul punto interviene Andrea Ferrazzi, ex senatore della Repubblica, il quale fa giustamente notare come negare il cambiamento sia illusorio e a tratti dannoso, perché non assecondare il cambiamento porta inevitabilmente ad esserne vittima.

Un altro tema legato a doppio filo con il precedente è stato evidenziato con fervore dal presidente della CIA Veneto Gianmichele Passarini: l’appetibilità del cambiamento. Non sarà possibile imporre i cambiamenti della transizione ecologica alla classe lavoratrice – afferma il presidente – senza prima offrire l’adeguata formazione e le necessarie garanzie di sicurezza.

Ulteriore spunto di riflessione ci è stato successivamente offerto da Alessandro Zan, attuale deputato della Repubblica, il quale sottolinea la correlazione tra transizione e impatto sociale, denunciando la mancanza di reali politiche che possano garantire il rispetto dei lavoratori.

Conclude l’incontro il presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, che con arguzia riprende i temi già discussi e li concretizza parlando del suo territorio, devastato lo scorso anno da una tremenda alluvione, la cui causa è da ricondurre necessariamente al sempre più aggressivo cambiamento climatico. Il presidente, inoltre, ha illustrato i nuovi progetti previsti per l’Emilia-Romagna, come il parco eolico nei pressi di Ravenna, volti a creare energia pulita, con l’obiettivo di dipendere sempre meno dai combustibili fossili.

È importante, dunque, non trascurare questo fondamentale tema, è necessario che la politica se ne occupi con proposte concrete e rapide, tese alla transizione ecologica, prima che sia troppo tardi.

Tommaso Syrtariotis
Studente di giurisprudenza presso UniPd Membro del Gruppo giovani Marcon e Giovane Democratico

1 COMMENT

  1. Gentile Tommaso, immagino il candidato Bonaccini non avrà fatto cenno alcuno al dato ISPRA relativo all’Emilia Romagna ove si certifica che questa regione è a ridosso di Lombardia e Veneto per consumo di suolo. Quando si parla di disastri “naturali” un Presidente di Regione che creda veramente alla transizione ecologica dovrebbe avere il coraggio di mettere in conto anche l’azione del’uomo sul territorio. Ammiro lo spirito degli emiliani-romagnoli, le loro capacità di unirsi nei momenti difficili senza perdere tempo a lamentarsi troppo. Spero che da questa bella attitudine scaturisca anche un ripensamento sulle politiche urbanistiche adottate fino a ora, troppo simili a quelle venete.

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