Il periodo che va dal 1902 al 1917 vede diversi sindaci succedersi alla guida di Mogliano, segnando il passaggio di generazioni e il susseguirsi degli eventi storici. Dopo Alessandro Tornielli, prendono il suo posto Andrea Marcello, Pietro Motta e Arcibaldo Tornielli Trevisan.

Nel 1917, con la situazione bellica che sconvolge l’Italia durante la Prima Guerra Mondiale, Mogliano si trova priva di un sindaco e viene governata da un Commissario Prefettizio, Giovanni Battista Priuli Bon, mentre alcuni consiglieri comunali sono richiamati alle armi. La militarizzazione dell’area diventa necessaria a causa della sua posizione strategica vicino al fronte del Piave.

Durante la guerra, Mogliano subisce pesantemente le conseguenze del conflitto, con un continuo afflusso di soldati e profughi. Numerose famiglie vengono ospitate nel paese e la zona viene completamente militarizzata, con requisizioni di case e fienili per scopi militari. La gestione delle lamentele dei cittadini diventa più difficile con l’assenza di un sindaco e la presenza di un Commissario Prefettizio.

Dopo la fine della guerra, ricoprono la carica di sindaco Giuseppe Marcello, Giuseppe Gomiero e Pietro Motta jr. Tuttavia, con l’avvento del fascismo, gli organi democratici comunali vengono soppressi e sostituiti da organi di nomina governativa. Viene introdotta la figura del podestà, nominato direttamente dal governo e dotato di poteri amministrativi ampi e centralizzati.

A Mogliano, diversi podestà si succedono fino al 1943, Pietro Motta jr., Giuseppe Bonaventura, Giovanni Marcello, Enea Cenacchi, Edoardo Chiozzi e Alberto Zuliani. Questo periodo è caratterizzato da una crescente centralizzazione del potere nelle mani del regime fascista, con conseguenze significative sulla governance locale e sulla vita della comunità.

Durante l’Amministrazione di Pietro Motta jr., con la Casa del Fascio, la sede della Gioventù italiana del Littorio e il Cinema Italia, viene costruito il nuovo municipio come simbolo di rinascita. Al centro della piazza il monumento ai caduti. La nuova piazza, dedicata a Vittorio Emanuele III, durante la Repubblica Sociale Italiana, sarà dedicata al gerarca Ettore Muti. In seguito, alcuni giovani partigiani asportano più volte la tabella sostituendola con altre denominazioni, regolarmente rimosse. Tuttavia, l’ultima, “piazza Caduti”, rimane ancora oggi.

Fonti:
Il fante e la lumaca – Ennio Tortato – 2018.
Il filo della speranza - Emigrazioni moglianesi 1874-1951 – Ennio Tortato – 2019.
La Belle Époque. Mogliano 1866 - 1914 – 2023.

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