Dopo la caduta del fascismo e la fine della Seconda guerra mondiale, durante il periodo di transizione, l’amministrazione dei comuni è affidata a sindaci e giunte comunali nominati dal prefetto su proposta del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN). A Mogliano, durante questo periodo, diverse figure ricoprono il ruolo di commissario prefettizio, tra cui Antonio Zefferino, Gioacchino Boglich, Alberto Zuliani, Vittorio Mosca e di sindaco Armando Visentin e Luigi Visentin.

Nel gennaio 1946, con l’avvento della Repubblica, viene ripristinato il sistema elettivo e si estende il diritto di voto alle donne. A Mogliano, vengono eletti sindaco Luigi Busato, Giuseppe Gomiero, Alberto Sembiante, Bruno Marton, Pasquale Possamai, Vittorio Zanardo, Giuseppe Marton, Cora Bellio, Ugo Bugin, Corrado Tegon, Agostino Zanardo e Diego Bottacin.

Nel 1993, viene introdotta l’elezione diretta del sindaco e la nomina della giunta da parte dello stesso sindaco, avvicinando il modello di governo comunale al modello presidenziale. La durata del mandato del sindaco viene fissata inizialmente a quattro anni e successivamente estesa a cinque.

A Mogliano, sono stati eletti sindaco Diego Bottacin, Angelo Sabatini (che ricopre il ruolo di commissario prefettizio nel 1996), Fabio Milani, Giovanni Azzolini (che assume l’incarico più volte), Michele Antonio Campanaro (come commissario prefettizio nel 2008-2009), Carola Arena e Davide Bortolato, attuale sindaco in carica.

Questi sindaci hanno guidato il comune attraverso varie sfide e cambiamenti nel corso degli anni, contribuendo al progresso e allo sviluppo della comunità di Mogliano.

Fonti:
Il filo della speranza - Emigrazioni moglianesi 1874-1951 – Ennio Tortato – 2019.

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