Certe volte investire parte del proprio tempo libero in particolari attività può portare benefici significativi a sé o ad altri. A volte può perfino salvare delle vite. Una delle azioni in questione è senza dubbio la donazione del sangue, della quale vi racconterò i primi passi secondo la mia personale esperienza.
La scorsa domenica ho avuto modo di recarmi presso il centro Avis del nostro Comune (Marcon ndr) per sottopormi ai test di idoneità; tuttavia, avevo già da diverso tempo preso la decisione di diventare donatore. Nel tempo, a seguito di incontri a livello scolastico con diverse associazioni ed istituzioni, prima fra tutte la Croce Verde attraverso dei suoi volontari, ho infatti iniziato a capire quanto questo gesto assumesse un’importanza rilevante se rapportato al tempo richiesto per compierlo.
La fase seguente consisteva dunque nel controllare i requisiti principali (buona salute, età compresa fra i diciotto ed i settant’anni, avere un peso superiore ai cinquanta chilogrammi) per poi contattare la sede Avis più vicina.
Arriviamo così a domenica. Ho compilato carte, ascoltato spiegazioni e raccomandazioni. Sono stato sottoposto ad una visita medica, con tanto di elettrocardiogramma e, successivamente, mi è stato prelevato qualche campione di sangue per svolgere le dovute analisi.
In sintesi, non c’è niente di più semplice. Per questo motivo ritengo che, per coloro che se la sentono, sia un’azione degna di essere intrapresa. Se si pensa poi che nella nostra Marcon sono presenti una Piazza dei Donatori ed un omonimo monumento, si può pienamente comprendere il valore del gesto della donazione. Ci tengo a specificare che, non essendo il sottoscritto abilitato all’esercizio della professione medica, consiglio di leggere i requisiti sul sito dell’Avis e, in caso di dubbi, di contattare il proprio medico.
Infine, per chi finora non si è lasciato convincere, sì, la colazione è offerta, non è un falso mito.