Apre i battenti con una lista di ospiti molto prestigiosi il più noto Festival multietnico del nostro Paese. L’occasione è il 30° anniversario. Il nome di Giavera Festival, chiamato dall’origine Ritmi e Danze dal mondo, è in parte riduttivo, rispetto alle sue caratteristiche tipiche e all’evoluzione che ha conosciuto nel tempo. La formula è quella di una grande festa collettiva, sostenuta da oltre un centinaio di volontari, dove ai grandi nomi sul palco e agli incontri a tema, per una necessaria visione critica sull’attualità, si alternano artisti sorprendenti, mescolati al pubblico senza soluzione di continuità, nella cornice del parco di villa Wassermann o nella Casa accoglienza Migranti.
Al folklore simbolico dei popoli del mondo, finalmente riuniti, spesso nei loro colorati costumi tradizionali e con le loro interessanti diversità, fa da collante un’idea di pace e condivisione senza riserve. Almeno nei giorni della festa, avvolti dalla musica, si allentano le tensioni divenute purtroppo normalità nella cronaca di questi anni. Le famiglie possono godere delle innumerevoli occasioni di svago e delle piacevoli cucine etniche, delle mostre fotografiche, dell’atmosfera esotica nelle botteghe artigiane, incuriosirsi allo stand con le novità librarie e l’usato di qualità.
L’edizione-anniversario di quest’anno è arricchita dalla partecipazione di personalità di assoluto rilievo. Daranno il proprio contributo voci autorevoli e critiche nella valutazione del presente:
FRANCESCA MANNOCCHI anticipa e apre la rassegna nella serata di lunedì 1 luglio – ore 20,45 negli spazi aperti della Casa Accoglienza Migranti (via Agnolettti 6). La reporter di guerra, giornalista, scrittrice racconterà la sua esperienza d’inchiesta oltre confine, nei luoghi più tormentati dalle guerre nel pianeta;
Giovedì 4 luglio – ore 20,45 GAD LERNER, giornalista, commentatore televisivo, scrittore, presenta a villa Wassermann il suo ultimo libro, dal titolo GAZA. In realtà la sua testimonianza va molto oltre la valutazione del conflitto che oppone Israele alla Palestina di Hamas: è l’espressione dolente ed equilibrata di un fine intellettuale, con la sensibilità che gli è propria, capace di affrontare a viso aperto il difficile contesto che avvicina e separa mortalmente due popoli destinati a convivere, con tutte le conseguenze e i pregiudizi radicati. La partecipazione del pubblico, per comprensibili esigenze organizzative, è libera ma su prenotazione (numeri 333 4244376 – 349 3000242, oppure e-mail: info@ritmiedanzedalmondo.it).
Sabato 6 luglio dalle ore 16 si aprono ufficialmente gli spazi di tutti gli stand, le mostre e prende il via l’intenso programma di intrattenimento:
segnaliamo alle ore 18 – GIAMPAOLO MUSUMECI, noto giornalista conduttore di Radio 24. Rifletterà sul tema Voci in diretta dal Mondo…perché il mondo ci riguarda.
Domenica 7 luglio è tutta da vivere:
- Ore 15 – MARCO DAMILANO , arcinoto conduttore del programma televisivo Il cavallo e la torre, saggista, giornalista converserà sull’Italia vista da dentro e da fuori, nel suo essere una specie di geografia in movimento.
- Ore 16,30 MARCO OMIZZOLO, insieme a YVAN SAGNET, due accorti specialisti, punteranno i riflettori sul problema del caporalato e dello sfruttamento del lavoro e i mezzi di contrasto al triste fenomeno;
- Ore 18,30 RICCARDO IACONA. Un altro volto celebre della tv di inchiesta col programma Presa diretta: la sua conversazione è orientata a definire la complessità della situazione attuale di un mondo oberato da guerre “incollate ai popoli” e diseguaglianze che generano migrazioni.
- Ore 20 – MARCO PAOLINI è molto di più che un attore e scrittore: la sua capacità critica, ammantata di una sapiente ironia, hanno dato al teatro civile un’impronta straordinaria. Converserà, a modo suo su UR…gente! Resistenze necessarie.
Nelle giornate di sabato e domenica si alterneranno, inoltre, delle notevoli voci artistiche del mondo musicale, con un programma molto vario. Qualche accenno: dalle danze popolari iraniane kurde e azere (il ballerino Habibnejad), ai canti rom (Roxana Ene), ai ritmi della Romania e dal sud dell’India. E i tamburi, veri echi d’Africa. Fascinoso il ritmo delle musiche caraibiche di Roberto Mont e del Trio Isole Capoverde. Il quartetto Barbod alternerà alle suggestive musiche iraniane i racconti e le immagini di una resistenza necessaria: Per amore…della terra. Sorprendenti le musiche che verrano proposte da Tunisia, Egitto, Marocco, Ucraina e le danze del Circle popular. Una segnalazione particolare merita il gruppo musicale dei Barbapedana (musiche mitteleuropee e kletzmer). A conclusione del ricchissimo carnet, la serata imprescindibile del gruppo latinoamericano Festejo Festejo De Rama En Rama.
Naturalmente il festival è ancora molto altro: come le mostre fotografiche e le esposizioni della siriana Diala Brisly, l’italiano Filippo Trojano e l’iraniana Mahya Rastegar. O le proposte teatrali de Gli Immaginari Teatro.
E a rendere piacevole la sosta funzioneranno gli immancabili punti di ristori, qui rigorosamente etnici.
Il festival Giavera, anche dopo la conclusione di questo ciclo, continuerà la propria attività proiettandosi all’esterno, attraverso la proposta di viaggi: un turismo per la consapevolezza che condurrà i partecipanti, attraverso l’Italia, a raggiungere l’isola di Lampedusa. E seguiranno altri appuntamenti…