La politica, per molti, è solo un insieme di discussioni accese e promesse non mantenute. Per me, invece, rappresenta un’opportunità di collaborare con persone che, col tempo, diventano amici. Insieme, lavoriamo per trasformare in realtà le idee in cui crediamo.

La mia avventura nel mondo della politica è iniziata un paio di anni fa quando, durante la campagna elettorale per le elezioni comunali, ho avuto l’occasione di incontrare il segretario del circolo del Partito Democratico di Marcon. La sua dedizione mi ha colpito, quindi da quel momento ho iniziato a frequentare gli attivi, riunioni aperte sia ai membri del partito che ai simpatizzanti, per capire meglio il contesto e l’atmosfera del circolo.

Dopo aver partecipato a diversi incontri e aver valutato attentamente l’ambiente, ho deciso di iscrivermi al PD poco dopo la vittoria di Elly Schlein alle primarie. Le mie idee erano già allineate con quelle del partito su molti temi, e la comunità che avevo trovato a Marcon mi ha fatto sentire a casa. Non è stata una decisione presa senza rifletterci sopra, ma una scelta consapevole dettata dal desiderio di fare la differenza.

Da quando sono entrato a far parte del circolo, mi sono occupato di diverse attività. Ho fatto volantinaggio, partecipato a gazebi, aiutato con la parte tecnica in alcuni eventi, preso parte a incontri politici dai temi ed ospiti più disparati, ho assistito come spettatore a consigli comunali. Ho potuto esprimere la mia opinione nei dibattiti, che fossero in riunioni, al telefono o semplicemente per strada. Inoltre, ho dedicato tempo a informarmi sui temi di attualità, dal livello locale a quello internazionale. Queste esperienze mi hanno davvero arricchito e mi hanno fatto crescere molto, ma sono consapevole che si può sempre fare di più, nei limiti del tempo e dello sforzo che si vuole dedicare.

Guardando avanti, penso che l’obiettivo principale dei partiti debba essere quello di coinvolgere più giovani nella politica. Credo fermamente che la partecipazione attiva possa fare la differenza, anche in una città dalle modeste dimensioni come Marcon. Troppo spesso, i miei coetanei tendono ad essere indifferenti, lasciando che siano gli altri a decidere per loro e talvolta sembra che provino addirittura fastidio a sentire la parola “partito”. Questo atteggiamento, a mio avviso, è come sventolare la bandiera bianca, perché ognuno di noi ha il diritto ed il dovere di esprimersi e agire.

Quindi, ai miei coetanei dico: entrare in politica non è soltanto una questione di ambizione personale, ma anche un dovere civico. Partecipare significa prendere in mano il nostro futuro, influenzare le decisioni che ci riguardano da vicino e lavorare insieme per costruire una società migliore. Non lasciate che siano gli altri a decidere per voi. Queste potranno sembrare frasi fatte, ma non è così. La politica può sembrare complessa e distante, ma in realtà è fatta di persone comuni che hanno deciso di impegnarsi e lavorare per le proprie idee.

In conclusione, la mia esperienza nel PD di Marcon mi ha insegnato che la politica è un viaggio fatto di dibattiti, incontri e sfide. Ci sono soddisfazioni, confronti tra opinioni diverse, situazioni da cui si può sempre trarre un insegnamento e posso dire con certezza che, se non mi fossi avvicinato alla politica, avrei perso una grande opportunità di crescita personale.

Alessandro Vinciati
Studente. Nato a Conegliano e divenuto marconese all’ età di tre anni. Fluente in italiano, inglese e rumeno. Da sempre interessato a svariati ambiti: dalla Scienza alla Storia, dalla politica alla tecnologia ed ai motori. Membro del gruppo Giovani di Marcon.

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