Stiamo insegnando ai bambini come si salva il mondo. Li educhiamo ad una vita più responsabile e rispettosa nei confronti dell’ambiente. A scuola, fin da quando sono piccolissimi a quando diventano maggiorenni, gli proponiamo laboratori per sensibilizzarli alla sostenibilità ambientale, gli spieghiamo quanto sia fondamentale prendersi cura dell’ambiente, incoraggiandoli al risparmio energetico, al riciclo e alla riduzione degli sprechi. Organizziamo convegni e conferenze in tutto il mondo per parlare del riscaldamento globale, delle sue cause e delle soluzioni. Tutto ciò è persino al centro dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Purtroppo, spesso, tutti questi insegnamenti diventano pura ipocrisia nel mondo adulto. Le scelte politiche danno la priorità agli interessi economici, ignorando volutamente quello che insegniamo ai bambini.
A Marcon la riqualificazione di un’area significa eliminare il verde pubblico per costruire palazzi e parcheggi, come i progetti dell’amministrazione per il parco di via Meucci e il parco di via Napoli, oppure come in viale Don Sturzo, dove il nuovo progetto andrebbe ad interrompere la creazione del bosco di mezzo previsto dal PAT per unire le cave di Gaggio e l’oasi Lipu.
Passeggiando col cane per Marcon, sognavo per via Pialoi un grande parco pubblico con alberi, piante, giochi per i bambini e zone all’ombra dove potersi distendere e godere dei meravigliosi tramonti. Invece, ci costruiranno un ipermercato. Immaginavo un viale alberato, dove poter correre. Invece diventerà un’altra strada estremamente trafficata. Ecco come si disilludono i bambini e li si fa diventare adulti cinici, togliendogli ogni speranza nel bello e nel futuro, perché il mondo vero degli adulti funziona così, senza pensare all’ impatto delle proprie azioni.
Lo sconforto è grande, la voglia di mollare è molta.
Il mondo è così e Marcon non è da meno, manca letteralmente la cultura personale per riuscire a comprendere quali siano le priorità che porteranno realmente anche vantaggi economici. Ad esempio, continuare a cementificare peggiorerà la situazione durante le forti piogge, mentre piantare alberi e piante in tutta la città, oltre a tantissimi altri benefici, farà si che l’acqua venga assorbita dal terreno. Quali sono le intenzioni della nostra amministrazione, quali le sue priorità?
Non sarà una piccola città a salvare il mondo ma tante piccole città. E allora perché non possiamo farne parte? Siamo noi a dover cominciare, non i nostri figli. Perciò, io non ci sto, non è possibile che sia l’unico a sognare queste cose, non ci credo.
Tutti vogliono il verde, tutti escono la domenica per andare nella natura, tutti amano stare all’ombra di un albero e non cuocersi al sole. Indipendentemente dal colore politico, muoviamoci tutti: mandiamo le nostre osservazioni al comune riguardo le ultime scelte nella variante al piano urbanistico, andiamo a firmare la petizione per salvare il parco di via Meucci entro il 10 agosto e firmiamo tutte le prossime petizioni che salvaguardino il verde e il nostro benessere presente e futuro. Se vi servono informazioni, contattatemi. Prossimamente arriveranno altre proposte e notizie.
Non stiamo a guardare, diamo il buon esempio ai più piccoli.