Non amo chi ha una visione falsa, vecchia, quasi offensiva di Venezia.

Soprattutto quando usa stereotipi novecenteschi superati perfino nelle concezioni degli uomini d’impresa, dei capitani d’industria, del mondo dell’economia.

Sto scrivendo di Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto che quindi dovrebbe conoscere, sentire e rispettare la città lagunare.

I virgolettati sono suoi e alla fine ritroverete il link al testo delle sue parole anticipato dall’AGI.

Per lui Venezia è “palcoscenico”.

Si sbaglia.

La monocultura turistica danneggia il palcoscenico, gli fa perdere valore, lo rende arido.

Una città è anche reale palcoscenico se è viva, vissuta, percorsa nella sua quotidianità dal lavoro e dalla vita degli abitanti.

Se no è solo suolo da calpestare.

E come fa a non avvertire questo pericolo di decadimento:

Semplice.

È la differenza che si pone tra realtà ed apparenza.

Egli non vive sul serio la città e quindi dimostra di non conoscerla e il suo sguardo si ferma solo all’apparenza perché è quella che gli si presenta e che capisce.

Solo quella, purtroppo.

Venezia è il “salotto buono”?

Ma a che salotti è abituato il nostro Presidente del Veneto?

In che casa vive?

Sul serio pensa che il “salotto buono” può essere una città sempre più privata di attività produttive, di vita quotidiana, di una sanità efficiente, di case disponibili non solo per i turisti?

Il suo “salotto buono” forse è fatto solo di alberghi e appartamenti in affitto turistico?

Forse non sa che in una casa che si chiami tale non c’è solo il salotto buono ma necessita anche una cucina, il bagno, la camera da letto, quella per i bambini…

Con solo il salotto buono si può appunto ricevere il Presidente.

Ma non si vive.

Luogo infine, Venezia, per “promuovere prodotti, diffondere idee, chiudere intese…”

Ma non si rende conto Presidente che sta descrivendo l’opposto di una città viva?

Lei parla di una città vuota, puro contenitore: una città in affitto.

È bene sapere tutto ciò ed è fondamentale ricordarlo.

Ed è chiaro cosa significa.

Le parole del Presidente Zaia…

Pensiamo a quanti uomini d’affari e grandi multinazionali del mondo utilizzano il palcoscenico di Venezia per chiudere intese, promuovere prodotti, diffondere progetti e idee. Venezia è viva, non è il "lunapark turistico" che in molti pensano. Roma è la capitale? Bene, Venezia è il biglietto da visita internazionale d’Italia, il salotto buono per chiudere qualsiasi trattativa, anche diplomatica:
AGI, 29 agosto 2024: Zaia: “Venezia palcoscenico dell’Italia, la Biennale lo conferma”

Si ringrazia la redazione della testata giornalistica “ytali.com” per averci concesso di riproporre l’articolo su “ILDIARIOonline”

Maurizio Cecconi
Veneziano, funzionario del PCI per 20 anni tra il 1969 ed il 1990. Assessore al Comune di Venezia per quasi 10 anni è poi divenuto imprenditore della Cultura ed è oggi consulente della Società che ha fondato: Villaggio Globale International. È anche Segretario Generale di Ermitage Italia.

1 COMMENT

  1. in una casa che si chiami tale non c’è solo il salotto buono ma necessita anche una cucina, il bagno, la camera da letto, quella per i bambini… E perfino di almeno un cesso!

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