L’ho incontrata più di una volta quando suo marito era diventato Presidente della Repubblica.
In una fummo complici.
Lei fumava con passione.
Io anche e senza ritegno.
E a Ferrara in occasione di una sua visita istituzionale, ospite del Sindaco Gaetano Sateriale e del Presidente della Provincia Pier Giorgio Dall’Acqua, trovammo il modo di allontanarci da una cerimonia ufficiale per cercare uno spazio ove fosse possibile aspirare qualche boccata.
Era chiaramente felice non so se del desiderio soddisfatto o della fuga dall’ufficialità.
Però l’occasione permise una lunga chiacchierata, così me la ricordo, su quello che facevamo, le mostre che organizzavamo, i rapporti con il Museo Ermitage.
La ricordo curiosa, attenta, poco incline a sopportare i ritmi dell’ufficialità.
Profondamente vicina al suo compagno ma indubbiamente donna autonoma, libera e protagonista in proprio e non di riflesso.
Credo che questo atteggiamento fosse in realtà alla base del suo rapporto con Giorgio.
In una diversa occasione fu, sempre a Ferrara, ospite di Ermitage Italia per l’inaugurazione di una grande mostra su Garofalo insieme a Flavia Prodi che vedeva presente la Medvedeva moglie dell’allora Presidente della Russia.
Il protocollo pretendeva che attendesse l’arrivo dell’ospite straniera fuori dal Castello, al freddo, si era in inverno.
Passavano i minuti e la Medvedeva non arrivava, c’era evidentemente un ritardo.
Dopo un po’ Clio si stufò.
Mi prese sottobraccio e sotto lo sguardo sbigottito degli addetti al cerimoniale si avviò verso l’interno del Castello dicendo: “la saluterò dentro, è lei che tarda”.
Ma parlando sottovoce mi disse: “così ci facciamo una sigaretta”.
Simpatica, un po’ irriverente, acuta nelle osservazioni e libera.
Ciao Clio, buon viaggio.