Riceviamo da tre consiglieri del Partito Democratico di Marcon, Venezia e Mogliano Veneto: Margherita Lachin, Gianluca Trabucco, Giacomo Nilandi un articolo sul tema dell'Agrivoltaico e fotovoltaico, problema che fa molto discutere in provincia di Venezia e in provincia di Treviso
Il tema degli impianti agrivoltaici e fotovoltaici nel veneziano e al confine con la provincia di Treviso, con particolare riferimento alle aree di Mogliano Veneto, Marcon, Ca’ Solaro e Tessera, è al centro di un acceso dibattito, in cui si scontrano diverse esigenze e preoccupazioni.
Da un lato, l’urgente necessità di ridurre le emissioni di CO₂ e avanzare nella transizione energetica, dall’altro, la salvaguardia del paesaggio e delle attività agricole, che rappresentano parte integrante dell’identità del territorio. L’agrivoltaico, in teoria, cerca di conciliare la produzione di energia rinnovabile con l’uso agricolo del suolo, permettendo di mantenere attive alcune colture sotto i pannelli solari.
Tuttavia, progetti di larga scala come quelli previsti nell’area in questione, che coprono decine di migliaia di metri quadrati, sollevano dubbi sulla reale compatibilità con l’agricoltura tradizionale e sull’impatto visivo e ambientale che queste installazioni avranno.
La trasformazione del paesaggio con l’installazione di pannelli su vaste superfici può comportare un cambiamento drastico nell’estetica e nella fruizione delle aree, che fino ad ora sono state prevalentemente agricole o naturali.
In particolare, i progetti citati coprirebbero complessivamente una superficie pari a circa 101 campi da calcio solo nella zona compresa tra Mogliano, Marcon e Ca’ Solaro, a cui si aggiungerebbe l’impianto proposto a Tessera su altri 68 ettari, pari a 95 campi da calcio, vicino all’aeroporto. Quasi 200 campi in totale!
A Marcon il progetto di fotovoltaico a terra prevede la realizzazione di un impianto su un’area di 77.000 metri quadrati vicino alle ex cave del Praello.
A Mogliano Veneto i progetti sono addirittura cinque e coprirebbero quasi 66 campi calcio: uno a Marocco, uno in di via Cavalleggeri, uno a Bonisiolo alla fine di via degli Angeli a ridosso dell’Autostrada, uno tra Zerman e Bonisiolo ed infine tra Mogliano e Marcon in via Bonfadini.
A Ca’ Solaro, invece, l’area d’intervento è di 180.000 metri quadrati. Immaginiamo di osservare dall’alto l’area oggetto di proposte di interventi: questa estensione massiva, se realizzata, potrebbe alterare in modo irreversibile l’equilibrio tra sviluppo tecnologico e preservazione dell’ambiente locale, suscitando preoccupazioni legittime da parte di amministratori e cittadini.
La questione richiede quindi un approccio bilanciato, che non sacrifichi l’identità agricola e paesaggistica del territorio in nome della sostenibilità energetica. Servono normative chiare e una pianificazione lungimirante che coinvolga le comunità locali, per ridurre l’impatto visivo e ambientale degli impianti, favorendo tecnologie meno invasive o progetti di dimensioni più contenute e meglio integrati nel contesto naturale. Pensare di utilizzare i tetti dei capannoni industriali e le ex aree industriali irrimediabilmente compromesse rappresenta una soluzione strategica e sostenibile.
In un’ottica di recupero e ottimizzazione del territorio, queste superfici già urbanizzate, non più utili per altre attività, possono essere riconvertite in spazi per installazioni a basso impatto ambientale, come impianti fotovoltaici o altre infrastrutture ecologiche. In questo modo, si evita il consumo di suolo vergine, tutelando l’ambiente, e si valorizzano aree altrimenti abbandonate, promuovendo uno sviluppo più sostenibile e circolare. La vera domanda che dobbiamo porci è più profonda: siamo davvero disposti a trasformare aree vitali e fertili in distese di pannelli solari per raggiungere l’obiettivo di azzerare le emissioni di CO₂?
Certamente, la transizione ecologica deve rimanere la priorità assoluta, ma dobbiamo affrontarla con una visione integrata e responsabile.
Il vero obiettivo non è solo produrre energia pulita, ma farlo in modo equilibrato, senza compromettere irreversibilmente il nostro paesaggio, la cultura e la tradizione agricola. La sfida del futuro sta nel trovare soluzioni che rispettino sia l’ambiente che il nostro patrimonio.
Margherita Lachin – consigliera comunale a Marcon del Partito Democratico
Giacomo Nilandi – consigliere comunale a Mogliano Veneto del Partito Democratico
Gianluca Trabucco – consigliere comunale a Venezia del Partito Democratico