La porta della Chiesa ritaglia un perfetto scenario da film espressionista. Quelli di paura. A me sembra “Frankenstein Junior” sibila Barnaba, il dottore, ed in effetti ad ogni parola del presentatore, su Bernstein in particolare, scatta un tuono potente e le saette si riflettono sui sax.

Concerto con nubifragio, mercoledì sera 11 settembre di una fine estate. Ed è un concerto bellissimo. Ancora del colore: di necessità virtù, lo spettacolo che doveva svolgersi all’aperto è stato spostato nell’attigua chiesetta di San Teonisto e Compagni Martiri. Siamo a Campocroce, il risultato è ottimo, una bomboniera di suoni rispettosi con spettatori quasi ostaggi delle composizioni e del diluvio che si scatena sul sagrato.

Una degna conclusione di qualità, di scenografia per una rassegna musicale che è ormai avviata a diventare una tradizione estiva moglianese “… sarà la musica che gira intorno…” (cit. Ivano Fossati) è il titolo scelto dagli “Amici della Musica” per questa rassegna giunta ormai alla quarta edizione.

E questo di Campocroce è il quinto spettacolo dopo quelli di Mazzocco- Torni, Marocco, Zerman e Bonisiolo. Un periplo nelle frazioni di buon jazz, di musica popolare ed etnica. Manifestazioni sempre ben accolte dai quartieri-frazioni e che hanno registrato un buon afflusso di pubblico.

Un pubblico eroe, quasi fradicio, per l’ultima esibizione che aveva un paio di caratteristiche decisamente originali. Cominciamo dalla prima. I suonatori impegnati erano ben ventiquattro (24), tutti provenienti dal Conservatorio Steffani di Castelfranco. La seconda: tutti i brani musicali erano eseguiti con il sax. Sì, un bellissimo concerto, vario e perfino spiritoso, fatto solo di sassofoni nelle loro diverse declinazioni: alto, soprano, tenore, baritono e basso. Un approccio unico che ha ritrasformato e valorizzato, Bernstein, Donizetti, Marquez e gli altri autori proposti. Non poteva mancare un magico Ravel mentre lampi e saette (fuori) ne accentuavano l’ipnosi. Anima del nutrito gruppo era Luis Lanzarini, docente e organizzatore del recente Festival appunto del sassofono a Treviso.

Tutti contenti e alla fine San Cristoforo, affrescato sulla chiesetta, proprio lui il patrono dei traghettatori, ha fatto smettere la pioggia e ha permesso agli spettatori di festeggiare l’orchestra e apprezzare il rinfresco offerto dai volontari dell’Associazione di quartiere. All’asciutto.

Otello Bison
Otello Bison scrive a tempo pieno dividendosi tra narrativa e divulgazione storica. Collabora al “ILDIARIOONLINE.IT” su temi ambientali e locali.

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