Sono convinto che uno dei simboli rappresentativi di Venezia, e in generale della regione Veneto, siano le imbarcazioni, più precisamente quelle storiche.
D’altronde la storia della Serenissima Repubblica ci racconta con inconfutabile chiarezza il ruolo fondamentale che le imbarcazioni hanno ricoperto nell’egemonia economica e militare della Repubblica marinara.
È dunque doveroso tutelare e valorizzare tali imbarcazioni, obiettivo che il consigliere regionale Montanariello (PD) si è prefissato di raggiungere con la proposta di legge numero 295, di cui è primo firmatario, recante “Tutela, valorizzazione e censimento delle barche storiche tipiche della laguna di Venezia e dell’Alto Adriatico”.
La legge è stata redatta da Cesare Paris, presidente Società di mutuo soccorso carpentieri e calafati, che insieme al consigliere Montanariello hanno presentato alla conferenza stampa del 17 settembre, a Palazzo Ferro Fini.
Gli obiettivi della legge sono diversi ed egualmente essenziali: prima di tutto è necessario redigere un censimento delle barche storiche esistenti su tutto il territorio italiano; successivamente verranno definiti dei parametri inderogabili per la costruzione di originali e certificate barche storiche della laguna veneziana, con un incentivo economico supporto delle imprese di cinquecentomila euro annui.
“Alla luce dell’espansione conosciuta negli ultimi anni dalla pratica della voga alla veneta, credo che sia necessario intervenire per guidare e sostenere la concreta possibilità che questa pratica sportiva, da semplice sport dilettantistico a livello locale veneziano, assuma un ruolo attivo nel rafforzare ulteriormente l’identità veneta, contribuendo ad aumentare l’attrattività turistica e culturale della nostra Regione”, così definisce chiaramente Montanariello l’obiettivo principale della proposta di legge.
Concludo con le parole di Cesare Paris, che in breve ci descrive il periodo storico del nostro presente: “siamo nella quarta rivoluzione industriale, con una sempre maggiore meccanizzazione del lavoro. L’artigianato veneto deve essere tutelato da tale fenomeno, che rischia di privare le opere artigianali della qualità che le contraddistingue, prodotte da un lavoro manuale mosso direttamente dal cuore”.