Di recente mi è capitata l’occasione di ascoltare alcune interessanti riflessioni di Fabrizio Stelluto, presidente ARGAV, in uno dei suoi video della rubrica “Pensieri obliqui“, circa il sistematico ritardo dell’Italia nel raggiungimento degli obiettivi posti dall’ONU per la salvaguardia del pianeta.

I dati forniti dall’ASVIS, l’associazione per lo sviluppo sostenibile, sono tanto chiari quanto allarmanti: il nostro paese raggiungerà di questo passo solo il 17% degli obiettivi entro il 2030, a differenza del resto dell’Europa, come (aimè) ormai capita sempre più spesso.

Ancora più grave il silenzio dell’attuale governo, che invece di attuare politiche volte allo sviluppo sostenibile concentra il proprio tempo, le proprie energie, ma soprattutto i nostri soldi, per fare solo propaganda politica, perfino sulla pelle degli innocenti.

Intanto però gli effetti del cambiamento climatico non tardano a farsi sentire: in questi giorni l’Emilia Romagna è stata colpita da forti piogge ed alluvioni che hanno causato gravissimi danni alle città, che richiederanno tempo e denaro per essere riparate.

Anche per questo il ministro della Protezione Civile, Sebastiano Musumeci, e la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, hanno chiesto al governo una legge contro l’eccessivo consumo del suolo. Con sottile ironia poi c’è da chiedersi a chi veramente il ministro stia chiedendo questa legge visto che egli stesso fa parte del governo, ma fortunatamente anche l’opposizione non resta in silenzio.

E invece in Veneto? Anche se la nostra regione resta, insieme all’Emilia Romagna, una delle regioni con il più alto rischio di allagamenti vista la topografia del nostro territorio, la giunta regionale non muove un dito (forse sperando in risoluzione miracolose), mentre il Presidente Luca Zaia preferisce partecipare a qualsiasi sagra paesana del Veneto per “valorizzare i tanti prodotti della nostra regione”, senza forse capire che le prossime vittime dei disastri ambientali saremo noi cittadini veneti e soprattutto tutti quei prodotti che la nostra terra ci regala e che lui ama tanto elogiare.

Cos’altro deve accadere prima che questa classe politica accetti l’attuale pericolo che ci minaccia?

Fabrizio Stelluto conclude le sue riflessioni con quanto scritto nel rapporto ASVIS, e che io ho ripreso in forma interrogativa nel titolo di questo articolo: “siamo di fronte ad un disastro annunciato”. Preferisco, però, non essere ancora così drammatico e rassegnato, anzi sono convinto che siamo ancora in tempo, seppur poco, per attuare con serietà e dovizia delle politiche efficaci per contrastare il cambiamento climatico, ad iniziare dalle energie rinnovabili fino ad arrivare ad un’economia completamente circolare.

Il cambiamento deve riguardare tutto e tutti, solo così sarà veramente efficace.

Tommaso Syrtariotis
Studente di giurisprudenza presso UniPd Membro del Gruppo giovani Marcon e Giovane Democratico

1 COMMENT

  1. Mi permetto di aggiungere che la cementificazione e il consumo di suolo, purtroppo, è bipartisan. Basta leggere gli annuali rapporti ISPRA sul consumo di suolo dal 2006 in poi per capire che il Pd, dinnanzi a catastrofi annunciate e alla perdita dei servizi ecosistemici del suolo, nei governi nazionali di centro sinistra che si sono succeduti non si sia mai fatto carico di una legge nazionale che fermasse il consumo di suolo e che la Regione Emilia Romagna e’ governata dal collega di partito della Schlein e che la città di Padova, governata dal centro sinistra il consumo di suolo e’ al 50% e che quella giunta continua a cementificare. Tutto per amore della verità della cronaca politica.

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