Dalla rete apprendiamo con piacere che il 19 e 20 novembre si terrà a Roma un convegno internazionale di studi su Giuseppe Berto organizzato dall’Università degli Studi Niccolò Cusano di Roma e dall’Associazione Culturale “Giuseppe Berto” che ha sede proprio a Mogliano Veneto.
Il fittissimo programma della due giorni romana vedrà esperti e studiosi di diverse università italiane affrontare l’opera di Berto nel suo insieme di narratore, saggista e sceneggiatore.
Insomma, un’occasione per ribadire, se mai ce ne fosse ancora bisogno, l’importanza di questo scrittore nel panorama della letteratura europea del Novecento.
Fin qui tutto bene ma sorge spontanea una domanda: non sarebbe stato il caso che il Comune di Mogliano Veneto desse almeno il patrocinio alla manifestazione in questo 2024, a centodieci anni dalla nascita di Berto?
Basta davvero la sola presenza, per quanto qualificata, dell’amico Diego Bottacin in qualità di Presidente dell’Associazione a certificare il legame profondo (e travagliato) tra l’autore de Il cielo è rosso e il suo paese natale?
Non sarebbe stato opportuno che qualcuno portasse a Roma un saluto dell’Amministrazione Comunale?
L’impressione è che ancora una volta si sia persa una bella occasione per dare segnali di vita che vadano oltre la poco partecipata ritualità del Premio Berto. Eppure, un tempo eravamo capaci di fare cose di cui andare orgogliosi.
Nel lontanissimo aprile 1983 Mogliano Veneto ospitò una tavola rotonda con la presenza di numerosi scrittori e amici di Berto seguita poi in settembre da una rassegna cinematografica con i migliori film ai quali aveva collaborato come soggettista o sceneggiatore.
Il 29 e 30 marzo 1985, poi, si tenne al Centro Sociale un convegno nazionale intitolato Giuseppe Berto, la sua opera, il suo tempo patrocinato, oltre che dal Comune, dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Treviso e dalla allora Cassa di Risparmio della Marca Trivigiana.
Tra i vari qualificati e preziosi interventi, coordinati dal compianto Everardo Artico, ricordiamo quelli di Gian Antonio Cibotto, Michel David, Cesare De Michelis, Massimo Fini, Domenico Porzio, Giorgio Saviane e Andrea Zanzotto.
Fu un avvenimento davvero epocale per Mogliano Veneto e per la cultura italiana, a dimostrazione che anche le idee più audaci, se sostenute dall’ottimismo della volontà e dagli uomini giusti, possono trovare realizzazione.
Un’ultima piccola nota critica. Il convegno romano si intitola abbastanza stranamente Giuseppe Berto, scrittore oscuro. Eppure, se c’è qualcuno che ha sempre parlato chiaro e schietto anche a costo di andare contro il conformismo culturale imperante, quello è stato proprio Bepi Berto da Mogliano Veneto.
Per il 19/11 il link per l’accesso all’aula virtuale (9.30-18.30)
Per il 20/11 il link per l’accesso all’aula virtuale (9.30-18.30)